Emorragia a 5 Stelle. Dopo l'addio dell'ex ministro Lorenzo Fioramonti e l'espulsione del senatore Gianluigi Paragone, altri due deputati lasciano il Movimento e passano al Gruppo Misto.

Sono Nunzio Angiola e Gianluca Rospi. "Ho deciso, con grande rammarico, di abbandonare il M5S. Il mio dissenso non deriva da un personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d'atto che, chi più chi meno, i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni. La mia odierna decisione non è da portsi in connessione con quella di altri colleghi parlamentare, come Lorenzo Fioramonti", ha annunciato Argiola.

"Come preannunciato, per una serie di ragioni ho dato il mio voto di fiducia al governo Conte, ma non ho votato la legge di bilancio, manifestando vivo disappunto per la compressione delle prerogative parlamentari e per l'approvazione di provvedimenti che, nella mia qualità di professore universitario, non potevo accettare", chiarisce il deputato pugliese.

Che poi va all'attacco: "Ho più volte denunciato scarsa collegialità e scarsa attenzione ai singoli parlamentari, sia come persone sia come professionisti, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di visibilità nelle scelte legislative e di governo".

Anche Rospi parla di gestione "verticistica e oligarchica" del Movimento. "Ho consegnato al presidente della Camera Roberto Fico la mia decisione di lasciare il gruppo M5S e approdare al Misto, scelta da non ritenersi attinente a quella di altri colleghi che in questi giorni stanno lasciando il movimento".

Anche lui, come il collega Angiola, non condivide la manovra e attacca la "mancanza di collegialità nelle decisioni all'interno del gruppo". "Ristrette minoranze - attacca - decidono per la maggioranza: il M5S non vuole più dialogare con la base. Non ho cambiato idea, ho preso atto di una chiusura del Movimento nei miei confronti".

Motivazioni quasi identiche per i due deputati. Sono i primi passi per la creazione in Parlamento del gruppo dei "contiani" con l'ex ministro Fioramonti alla guida?

(Unioneonline/L)
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