''Dobbiamo fare squadra, chi non la pensa così è fuori dal governo''.

Il premier Giuseppe Conte è tranchant dopo le critiche dei 5 Stelle sulla legge di bilancio e di Italia Viva su Quota 100: ''Vorrei ricordare - ha detto - che la manovra è stata approvata, salvo intese tecniche, ci sono dettagli su cui possiamo soffermarci. Valutata e approvata da ministri, anche M5s, e comunicata a Bruxelles. Non torna in Consiglio dei ministri".

L'ultimo attacco è arrivato dai pentastellati, con un lungo post sul blog dal titolo "Una manovra economica con un messaggio culturale diverso".

"Di fronte alle proposte contenute in manovra dal tetto al contante alla multa sul Pos, saremmo anche d’accordo se queste rappresentassero delle vere misure anti-evasione finalizzate a individuare ulteriori risorse per lo Stato", spiega il M5S sottolineando come che la lotta all'evasione non si deve limitare a questo tipo di misure.

"Per noi - spiega - può esserci l'obbligo del Pos se si azzerano le commissioni sulle transazioni elettroniche. Come lo stesso limite del contante, non ci vede contrari ma bisogna mettere in condizione tutti di poter usare una carta di credito".

Perché "l'inserimento di queste misure non solo non fa recuperare risorse, ma addirittura rischia di porre questo governo nello stesso atteggiamento di quelli del passato, che pensavano di fare la lotta all’evasione mettendo nel mirino commercianti, professionisti e imprenditori".

Per il partito di Di Maio si darebbe "un segnale culturale devastante, se a maggior ragione nel governo stiamo ancora cercando l'intesa sul carcere e la confisca per i grandi evasori, cioè per coloro che evadono più di 100.000 euro". Del resto, "come si può pensare di obbligare il titolare di una piccola attività familiare ad avere il pos se poi le commissioni delle banche restano altissime?", si chiedono dal M5S.

Su questo Conte ha risposto direttamente: "Il piano anti evasione - ha detto - non può essere né smantellato né toccato. Ho iniziato con un M5S che gridava 'onestà onestà' e che continuerà a farlo. Tutte le forze politiche non possono e non devono in alcun modo tirarsi indietro".

BRUXELLES: "CHIEDEREMO CHIARIMENTI" - Intanto l'Unione europea ha già iniziato a esporre le prime perplessità sulla legge di bilancio.

Il vicepresidente uscente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha infatti annunciato che Bruxelles chiederà all'Italia chiarimenti sulla legge di bilancio.

"Dove vediamo rischi di devianza dalle regole di bilancio della Ue chiediamo a questi Paesi ulteriori chiarimenti. E l'Italia", ha dichiarato, "sarà tra quei Paesi a cui chiederemo ulteriori chiarificazioni".

(Unioneonline/F-D)
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