Dopo la telefonata di Mattarella all'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano hanno preso il via le consultazioni al Quirinale in vista della possibile formazione di un nuovo governo o del ritorno immediato alle urne.

Con un'"importante" novità: è stata restaurata la porta che si apre quando le delegazioni sfilano davanti ai giornalisti al termine degli incontri col Capo dello Stato. Non c'è più quel difetto che non consentiva una chiusura ermetica della porta e che era stato oggetto di ironia da parte di Zoro, conduttore di Propaganda Live.

Il primo colloquio è stato con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. È durato venti minuti, la forzista è uscita senza rilasciare dichiarazioni.

Poi è stata la volta di Roberto Fico. Un colloquio atteso, perché il presidente della Camera - con i suoi continui attacchi a Salvini nell'anno di governo gialloverde - potrebbe fungere da trait d'union tra Pd e M5S.

L'incontro Fico-Mattarella è durato mezz'ora. Qualcuno si attendeva che il presidente della Camera rilasciasse dichiarazioni a margine, ma così non è stato.

AUTONOMIE E MISTO: "OK A UN NUOVO GOVERNO" - Quindi è toccato al gruppo delle Autonomie, che si è detto "disponibile a votare un nuovo governo", "anche un Conte bis con maggioranza diversa, se avrà una forte impronta europeista". "Irresponsabile votare ora", ha detto la presidente Julia Unterberger (Svp).

A chiudere la giornata il gruppo misto, di cui fanno parte anche LeU e +Europa. Ha parlato Loredana De Petris, anche loro sono favorevoli a un nuovo governo. Ma "di legislatura" e in discontinuità con quello precedente, soprattutto sul tema migranti. "In democrazia parlamentare le maggioranze si fanno e si disfano nel Parlamento", ha affermato De Petris. Poi è intervenuta anche Emma Bonino, secondo cui "serve un governo di totale alternativa politica e programmatica rispetto a quello appena caduto". La leader di + Europa ritiene "controproducente" un esecutivo breve, vuole un governo che debba fare ma soprattuto "disfare", riferendosi al decreto sicurezza bis, alle politiche sui migranti, allo sperpero dei fondi pubblici. Bonino chiede anche che sia modificata l'attuale legge elettorale.

Una crisi "immotivata" quella aperta da Salvini secondo Beatrice Lorenzin, anche lei appartenente al Gruppo misto, ala più moderata rispetto a quella rappresentata da Pietro Grasso, Loredana De Petris ed Emma Bonino.

"Elezioni subito sarebbero irresponsabili", ha dichiarato. "Per noi è fondamentale rimanere in Europa, mettere in sicurezza i conti pubblici e il sistema del welfare", ha aggiunto, aprendo così anche lei a un nuovo governo

IL CALENDARIO - Un calendario molto serrato quello di Sergio Mattarella, alla terza crisi di governo del suo mandato, seconda di questa legislatura. Tutti gli incontri si terranno tra oggi e domani, poi i partiti avranno un weekend di tempo per riflettere in vista di un probabile secondo giro di consultazioni.

Un calendario serrato perché il Capo dello Stato non vuole ripetere le infinite consultazioni dell'anno scorso, che durarono quasi tre mesi per via dei continui tatticismi di Lega e M5S.

Domani tocca ai big. Si comincia alle 10 con Fratelli d'Italia, poi il Pd, a seguire Forza Italia.

Nel pomeriggio alle 16 tocca alla Lega, si chiude alle 17 con la delegazione del Movimento 5 Stelle.

ARBITRO - Un atteggiamento notarile, da arbitro imparziale, quello del Capo dello Stato. Proprio come fece lo scorso anno. Ascolterà le proposte delle forze politiche e da loro si attende l'indicazione di eventuali e potenziali maggioranze di governo. Poi trarrà le conclusioni. Non darà indicazioni né spingerà per soluzioni che portino alla nascita di qualche governo. Arbitro. Non regista come fu Napolitano. Unica cosa su cui non transige: se soluzione deve essere, che sia rapida. L'Italia non può permettersi una crisi di tre mesi, come l'anno scorso: anche perché all'orizzonte c'è la manovra da approvare. E l'aumento dell'Iva da scongiurare.

(Unioneonline/L)

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