Salvini grida all'inciucio e rispolvera la Lega "no euro".

"Mentre altri stanno pensando alle poltrone, noi abbiamo definito la manovra economica. Una manovra coraggiosa da 50 miliardi, con la flat tax". Così il ministro dell'Interno ha risposto ai cronisti a margine della riunione dei parlamentari del Carroccio.

Ancora ieri Salvini cercava una timida apertura ai pentastellati, nonostante il durissimo j'accuse di Conte a Palazzo Madama: "Approviamo il taglio dei parlamentari, nel caso, se ci riusciamo, anche una manovra coraggiosa. E poi andiamo al voto", questo il suo appello.

Arrivato forse troppo tardi, così ha iniziato a strepitare contro i tentativi di dialogo Pd-M5S: "Chiedete ai 5 Stelle cosa pensano dei cinque punti di Zingaretti, non c'è neanche il taglio dei parlamentari. Sono passati in una settimana dalla Lega a Renzi. Che stomaco che hanno. Li invidio".

Una Lega "compatta", ha aggiunto il leader, che a Mattarella chiederà "elezioni subito".

E si registra la critica del sottosegretario Giancarlo Giorgetti: "A volte sbaglia pure Matteo", ha dichiarato l'uomo forte del Carroccio, che la crisi - fosse stato per lui - l'avrebbe aperta subito dopo le elezioni europee.

NO EURO - Ma a certificare che la Lega è già in campagna elettorale è il ritorno del "no euro", accantonato quando Salvini era al governo. Claudio Borghi, assieme a Bagnai uno dei teorici dell'uscita dall'euro, è stato chiaro a proposito in un'intervista al magazine tedesco Capital: "L'euro è la valuta sbagliata per l'Italia, uscire dalla moneta unica farebbe bene al nostro Paese", ha affermato.

"Un'uscita - ha aggiunto - si potrebbe compiere solo se avessi la legittimità democratica per farlo, ad esempio vincendo un'elezione con più del 50 per cento. O se fossi costretto a farlo per motivi di sicurezza nazionale".

L'euro, questa la convinzione di Borghi, "ostacola la crescita dell'Italia e ci priva della libertà di decidere della nostra politica fiscale".

(Unioneonline/L)

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