Non solo le tante vertenze sarde bloccate, la crisi di governo mette a rischio anche la definitiva risoluzione del problema della ex Alcoa.

Lo scrive Luigi Di Maio in un post su Facebook. Il vicepremier pentastellato sta tentando infatti di portare a casa in extremis l'ultimo decreto legge. Che riguarda anche lo stabilimento di Portovesme e viene incontro a una richiesta di Sider Alloys: sostenere l'alto costo dell'energia, ultimo ostacolo da scavalcare per superare definitivamente la crisi e porre fine a una vertenza che va avanti da quasi sette anni.

IL POST - "Vorrei dire alla Lega: avete deciso di staccare la spina al governo a Ferragosto, nessuno vi ha capito ma ormai lo avete fatto", scrive su Facebook il leader M5S. "Adesso però non prendetevela con i giovani riders, non fate pagare il prezzo delle vostre azioni agli operai dell'Ilva di Taranto o ai giovani concorsisti dell'Inps. Non tenete in ostaggio queste persone".

Sebbene il governo sia paralizzato, aggiunge il vicepremier, "sto provando con tutte le mie forze a portare a casa l'ultimo decreto legge".

Un decreto, afferma il ministro, che "dà i diritti ai giovani riders, ferma la chiusura dello stabilimento Whirpool di Napoli, sostiene il costo dell'energia per l'ex Alcoa in Sardegna, bandisce un concorso per migliaia di giovani italiani come funzionari dell'Inps, che sostiene il lavoro a Taranto".

Un decreto, precisa Di Maio, approvato nell'ultimo cdm salvo intese: "L'espressione significa che, prima dell'approvazione definitiva, manca il consenso di alcuni ministri leghisti. Ora la crisi di governo ha bloccato tutto e come vedete colpisce soprattutto persone che non c'entrano nulla".

ENERGIA, UN PROBLEMA DA RISOLVERE - L'ennesima provocazione di Di Maio all'ormai ex alleato? Resta il fatto che quello dell'energia è il grande problema da risolvere per avviare definitivamente lo stabilimento di Portovesme.

Lo aveva detto lo stesso sottosegratario Davide Crippa a margine dell'ultimo incontro al Mise: "La sostenibilità del costo dell'energia previsto nell'accordo sottoscritto da Calenda non poggiava su basi solide, l'aumento del prezzo ha reso le condizioni previste nel progetto iniziale non più applicabili", spiegava.

Aggiungendo: "Abbiamo avviato un percorso per supportare Sider Alloys nel suo processo di rilancio". Percorso che si potrebbe interrompere bruscamente in caso di caduta del governo senza l'approvazione del decreto di Luigi Di Maio.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata