Prosegue la violenta repressione in Myanmar, l'ex Birmania, dopo il colpo di Stato militare.

E a farne le spese ci sarebbero anche i minori. Secondo l'Unicef "almeno 5 bambini e diversi giovani e adulti" sono stati uccisi nella repressione delle manifestazioni contro il colpo di Stato militare in Birmania.

La stessa Unicef, in una nota, spiega che almeno altri 4 bambini sarebbero stati gravemente feriti, mentre molti altri "sono esposti ai danni dei gas lacrimogeni e delle granate stordenti, e sono testimoni di orribili scene di violenza, in alcuni casi dirette contro i genitori o i membri della famiglia".

Nel Paese sconvolto dall'ennesimo golpe, sarebbero più di 500 i giovanissimi detenuti arbitrariamente, spesso tenuti in isolamento, senza accesso all'assistenza legale, in violazione dei loro diritti umani.

L'Unicef, conclude la nota diramata in queste ore, "condanna con la massima fermezza l'uso della forza contro i bambini, compreso l'uso di vere munizioni, e la detenzione arbitraria dei bambini, e chiede alle forze di sicurezza di astenersi immediatamente dalla violenza e di tenere i bambini e i giovani lontani dai pericoli".

(Unioneonline/l.f.)
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