L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato a 3 anni - 2 con la condizionale - per il cosiddetto "scandalo delle intercettazioni".

L'ex numero uno dell'Eliseo avrebbe - questa una delle accuse - corrotto un magistrato, Gilbert Azibert, per ottenere informazioni riservate.

Il caso delle intercettazioni, o "affaire Bismuth", è legato a quello delle tangenti libiche per la campagna presidenziale del 2007. Quando i giudici misero sotto controllo il cellulare dell'ex presidente nel 2013 per indagare sul presunto denaro arrivato da Tripoli, scoprirono che Sarkozy utilizzava una linea segreta sotto il nome di "Paul Bismuth", per comunicare con il suo legale, Herzog.

L'accusa ritiene che alcune conversazioni intercettate hanno rivelato l'esistenza di un "patto" di corruzione: Sarkozy, attraverso Herzog, avrebbe dato "una mano" ad Azibert per ottenere una carica nel principato di Monaco a cui ambiva (e che non ha mai ottenuto). In cambio, Azibert avrebbe fornito informazioni coperte dal segreto su una procedura avviata nei confronti dell'ex capo dello stato davanti alla Corte di Cassazione a margine di un altro scandalo, quello "Bettencourt", dal nome dell'erede L'Oreal.

Dal canto proprio, Sarkozy ha già annunciato l'intenzione di presentare ricorso, mentre sua moglie, l'ex top model Carla Bruni, ha pubblicato su Instagram un post dove si legge: "Che accanimento insensato, amore mio...la lotta continua, la verità vedrà a galla".

(Unioneonline/l.f.)
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