Il ministero degli Esteri congolese, attraverso la propria direzione nazionale del protocollo di Stato, conferma di avere aver ricevuto il 15 febbraio la nota con cui l'ambasciata italiana li informava del viaggio a Goma dell'ambasciatore Luca Attanasio, morto insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci nel corso di un tentativo di sequestro terminato tragicamente con un conflitto a fuoco. Ma - secondo un documento intestato e timbrato dallo stesso ministero con data di oggi, reso pubblico da un giornalista di Rfi - nel medesimo giorno Attanasio avrebbe "fatto visita al direttore del Protocollo di Stato per comunicargli che il viaggio non avrebbe più avuto luogo e che sarebbe stata comunicata una seconda nota a riguardo".

La direzione, si legge ancora nel documento, è quindi "rimasta stupita nell'apprendere dai social media che l'ambasciatore era stato assassinato, mentre attendeva la nota che doveva annullare la prima".

Il documento del ministero degli Esteri sottolinea inoltre come l'attentato sia avvenuto lungo la strada che da Goma porta a Rutshuru, a nord, un itinerario non menzionato nella nota verbale dell'ambasciata, che non entra nei dettagli del viaggio di cinque giorni ma menziona soltanto le destinazioni di Goma e Bukavu. Sempre secondo il documento del ministero di Kinshasa, l'antenna del protocollo di Stato congolese non avrebbe mai visto imbarcarsi Attanasio all'aeroporto di Ndjili.

(Unioneonline/F)
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