Martin Ney, un serial killer tedesco già condannato per l'uccisione di 3 bambini, è stato messo sotto inchiesta ieri sera in Francia per il rapimento e l'assassinio del piccolo Jonathan, 11 anni, nell'aprile del 2004. Il corpo del ragazzino fu ritrovato in uno stagno a Guérande, nella Loira Atlantica (ovest del paese) e il fatto suscitò un'onda di choc in Francia.

Cinquant'anni, Ney è stato consegnato alle autorità francesi venerdì scorso e l'inchiesta su di lui è stata annunciata dalla procura di Nantes. Jonathan scomparve la notte fra il 6 e il 7 aprile 2004 da un centro di vacanze di Saint-Brévin-les-Pins. Il suo cadavere fu scoperto il 19 maggio seguente, legato a una pesante pietra, in uno stagno a 25 chilometri dal luogo del rapimento.

Gli inquirenti francesi seguivano la pista di Ney, ex assistente educatore per bambini. La polizia tedesca gli dava la caccia dal 1992, sospettandolo di rapire le sue vittime di preferenza in colonie o in centri di vacanza. Come per Jonathan, l'aggressore si sbarazzava dei cadaveri delle sue vittime in luogo abbastanza lontano dall'uccisione.

In Germania era noto come "l'uomo in nero" o "l'uomo mascherato" perché i testimoni lo descrivevano sempre vestito di scuro e con un passamontagna. Era ricercato per 4 omicidi commessi fra il 1992 e il 2001 e diverse violenze sessuali. Fu arrestato nel 2011 in Germania e condannato all'ergastolo l'anno dopo.

Per quanto riguarda Jonathan, ha sempre negato qualsiasi responsabilità ma nel 2017 avrebbe rivelato a un compagno di cella di aver rapito e ucciso il ragazzino francese, dando dettagli molto precisi. Nell'ottobre 2019 fu spiccato contro di lui un mandato d'arresto internazionale. Ney, dal momento del suo arresto, è rimasto in un carcere della Bassa Sassonia, a Celle.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata