Ha superato le 235mila firme la petizione lanciata in Francia a sostegno di Laye Fodé Traoréiné, giovane apprendista panettiere a Besançon, originario della Guinea, minacciato di espulsione. Un caso, quello del diciottenne ragazzo modello, che ha suscitato un'ondata di solidarietà in tutto il Paese.

A cominciare dal suo capo in panetteria, Stéphane Ravacley, in sciopero della fame da una settimana per protestare contro l'espulsione decretata dalle autorità transalpine.

Ieri, dopo sette giorni di digiuno quasi totale, Ravacley ha avuto un malore mentre si trovava al volante ed è stato condotto al Pronto soccorso per accertamenti. "Sono molto stanco, ma sto bene", ha dichiarato.

Dall'inizio dello sciopero della fame, il cosiddetto "artisan boulanger" di Besançon ha perso otto chili mentre un'infermiera si reca tutti i giorni presso il suo domicilio per assicurarsi che stia bene.

La vicenda di Laye, ragazzo modello giunto in Francia dalla Guinea quando era minorenne e minacciato di espulsione dal giorno dei suoi 18 anni, scuote parte del mondo politico e dell'opinione pubblica d'Oltralpe e non solo. In un tweet pubblicato ieri, l'europarlamentare Raphael Glucksmann ha resto omaggio a Ravacley: "La tua lotta per Laye e la fraternità sono ormai condivise da centinaia di migliaia di francesi. Non oseranno più espellerlo, quindi ti prego, sospendi il tuo sciopero della fame. Non metterti in pericolo", è stato l'appello lanciato da Glucksmann.

La giustizia è chiamata ad esprimersi sulla vicenda il prossimo 26 gennaio. Nel frattempo, sulla piattaforma Change.org, l'appello rivolto al presidente Emmanuel Macron affinché Laye possa restare in Francia, realizzando il suo sogno di diventare panettiere, continua ad incassare sostegni.

(Unioneonline/F)
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