Non siamo ancora ai lockdown di marzo-aprile - e tutti assicurano di volerli evitare - ma passo dopo passo diversi Paesi d'Europa arretrano davanti alla nuova fiammata del coronavirus, che nel Vecchio Continente ha superato i 6 milioni di casi confermati.

La situazione si aggrava in particolare in Francia, dove si registra un aumento di 18.746 contagi da ieri, con un tasso di positività ulteriormente cresciuto, al 9,1% e altre 80 vittime.

Un'evoluzione che fa ammettere al presidente Emmanuel Macron: "L'epidemia continua a crescere. In alcuni territori siamo riusciti a frenare le cose, ma il virus circola più veloce. E nei luoghi dove circola troppo veloce, in particolare, tra le persone adulte e dove ci sono troppi posti letto occupati negli ospedali, allora dovremo andare verso maggiori restrizioni".

Picchi superiori ai 14 mila contagi quotidiani vengono registrati già da due giorni nel Regno Unito, mentre anche la Spagna continua a viaggiare su numeri superiori ai diecimila casi ogni 24 ore. Anche la Germania segna un nuovo record da aprile, sfiorando la soglia dei 3.000 nuovi positivi, e altri Paesi come Polonia e Repubblica Ceca (l'Italia ha imposto l'obbligo di tampone per chi viene dalla Rebpubblica Ceca) assistono a ulteriori recrudescenze dell'epidemia.

Nuove strette dunque per limitare i contatti sociali e le occasioni più a rischio di contagio.

Nel mirino finiscono soprattutto i locali pubblici. La regione di Bruxelles ha deciso la chiusura per un mese di caffè e bar, a causa della nuova impennata delle infezioni. Misura analoga in Scozia: da venerdì per due settimane giù le serrande di pub, bar e ristoranti in tutta la zona centrale della nazione, comprese Glasgow ed Edimburgo, dove la premier Nicola Sturgeon ha anche invitato i cittadini ad evitare i mezzi pubblici per i prossimi quindici giorni, quando non strettamente necessario. Nel resto della Scozia, nello stesso periodo, non si potranno invece vendere alcolici in nessun locale al chiuso.

Nei giorni scorsi le chiusure a Parigi, mentre misure più morbide sono state decise a Berlino, dove da sabato locali e ristoranti saranno chiusi dalle 23 alle 6 mentre il numero dei partecipanti alle feste private sarà ridotto da 25 a 10.

(Unioneonline/L)
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