Il coronavirus ha raggiunto la soglia del milione di morti nel mondo. Una cifra che avvicina l'epidemia in corso alle dimensioni dell'influenza asiatica, che nel 1957-58 fece 1,1 milioni di morti, anche se resta per fortuna ancora molto lontana dai 50 milioni di decessi provocati dalla spagnola nel 1918-19.

Si parla sempre di vittime ufficiali, perché il numero in realtà potrebbe essere più alto per la difficoltà, soprattutto in alcune aree del mondo, di identificare con esattezza tutte le morti per il Covid-19. Quasi 33 milioni i casi di infezione.

Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito sia in termini di decessi che di casi, con quasi 205mila morti. Seguono il Brasile e l'India, che continua a macinare numeri elevati, con oltre 88mila nuovi casi in 24 ore, e più di 1.100 decessi in un giorno.

Anche gran parte d'Europa resta alle prese con i picchi della seconda ondata che sta investendo numerosi Paesi, intorno all'Italia. Dopo le conseguenze dei viaggi estivi, con le relative polemiche sulla gestione della movida, ora l'attenzione è tutta puntata sugli effetti della riapertura delle scuole e l'arrivo dei primi freddi.

(Unioneonline/F)
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