Da New York a Washington, da Seattle a Columbus. Sono migliaia le persone scese in strada negli Usa per protestare contro la decisione assunta dal gran giurì di non incriminare due dei tre agenti coinvolti nella morte di Breonna Taylor, la giovane afroamericana uccisa sei mesi fa a Louisville. Il terzo poliziotto è stato incriminato ma per condotta negligente dato che ha sparato verso un'altra abitazione mettendo quindi a rischio delle vite.

E proprio a Louisville, nel Kentucky, si registra l'episodio più violento, con due agenti feriti da colpi di arma da fuoco nel corso delle manifestazioni. Uno è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Il sospettato è stato fermato.

Nella cittadina era già in vigore il coprifuoco, una misura d'emergenza annunciata dal sindaco che, invece di calmare la rabbia dei cittadini, ha avuto l'effetto opposto.

Breonna è morta praticamente nel sonno: gli agenti erano entrati di notte nell'appartamento in cui viveva per un blitz antidroga. E lei è stata colpita con diversi spari senza nemmeno rendersi conto di quanto stesse accadendo. In casa non sono state trovate tracce di stupefacenti.

(Unioneonline/s.s.)
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