Due ore e mezzo immerso nel ghiaccio fino al collo, completamente nudo, eccezion fatta per gli slip.

Questo il record stabilito nella cittadina austriaca di Melk da Josef Koberl, già detentore del particolare primato di resistenza.

Primato che questa volta è riuscito a prolungare di ben mezzora, superando se stesso.

L'impresa di Koberl ha fatto il giro del mondo. Ed è stato lui stesso a spiegare qual è stata la parte più difficile.

Paradossalmente, non freddo non c'entra nulla. O, meglio, c'entra indirettamente.

Più che evitare il congelamento e l'ipotermia, lo sforzo maggiore da sopportare, ha detto Josef, è il dolore lancinante in varie parti del corpo causato dal contatto diretto della pelle con il ghiaccio.

"Combatto il dolore visualizzando e portando la mente su emozioni positive. Così riesco ad attenuare quest'ondata di dolore", ha raccontato il record-man.

Le sue prime parole una volta uscito dalla gabbia di ghiaccio? "Mi sono sentito benissimo".

(Unioneonline/l.f.)
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