È scontro aperto fra Gran Bretagna e Russia dopo le accuse degli 007 e del governo di Sua Maestà a Mosca e relative allo spionaggio attribuito a un gruppo di hacker all'interno delle piattaforme in cui i ricercatori occidentali - dal Regno Unito, agli Usa, al Canada - si scambiano informazioni sui tentativi di sviluppare un vaccino contro il coronavirus.

Ad annunciarlo una dichiarazione congiunta diffusa dal National Cyber Security Centre di Londra (Ncsc) e condivisa con le agenzie d'intelligence alleate statunitense (Nsa) e canadese: un grido d'allarme sull'asserito tentativo di carpire segreti sui prototipi di vaccino anti-Covid da parte d'un gruppo di hacker ribattezzati APT29 e noti fin dal 2014 ai servizi occidentali anche con i nomi di "Dukes" o "Cozy Bears" (nemmeno a volersi firmare come russi) alla stregua di una probabile emanazione del Gru, l'intelligence militare moscovita.

Immediata la smentita russa, affidata a Dmitri Peskov, glaciale portavoce di Vladimir Putin.

"Condanniamo questi attacchi spregevoli contro coloro che conducono un lavoro vitale per combattere il coronavirus" ha tuonato, da parte sua, Paul Chichester, d irettore operativo dell'Ncsc.

La vicenda si aggiunge anche a un altro botta e risposta fra i due Paesi, relativo a una presunte intromissione russa anche nella campagna elettorale britannica di fine 2019.

(Unioneonline/v.l.)
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