Lockdown più severo per Leicester, in Inghilterra, dopo un preoccupante aumento di casi di coronavirus in città. Si tratta del primo lockdown locale imposto in Gran Bretagna dopo le parziali riaperture.

Gli esercizi "non essenziali" che avevano riaperto i battenti a metà giugno sono nuovamente chiusi a partire da oggi, mentre da giovedì saranno chiuse anche le scuole.

Se è vero che l'epidemia ha rallentato notevolmente anche in Gran Bretagna, il Paese europeo più colpito sia per contagi che per vittime, alcuni focolai ancora preoccupano, come quello nel paese dell'Inghilterra centrale.

Boom di tamponi positivi in città (quasi il 30% del totale) e questa volta l'esecutivo di Boris Johnson non ha esitato a reintrodurre il pieno lockdown.

Chiusi, dicevamo, i negozi non essenziali, vietati i movimenti in entrata e in uscita se non quelli indispensabili. Inoltre, da giovedì chiusura scuole. E dal 4 luglio, se nel resto dell'Inghilterra riaprono pub, ristoranti e hotel, Leicester deve ancora aspettare.

Misure che saranno valide per almeno due settimane, poi ci sarà una nuova valutazione dell'andamento dei contagi.

Il ministro della Salute Matt Hancock ha detto che per far rispettare il lockdown sarà necessario l'intervento della polizia.

Di "misura necessaria che i britannici comprendono" ha parlato il premier Boris Johnson. "Erano previsti focolai locali che vanno affrontati localmente, così abbiamo fatto a Leicester e così faremo ovunque, tenendo sotto costante controllo la situazione", ha detto l'inquilino di Downing Street.

"Preoccupato per la situazione sanitaria, ma anche per quella economica" della città il sindaco laburista Peter Soulsby.

(Unioneonline/L)
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