Continua ad evolvere l'epidemia di coronavirus in Svizzera. E c'è sgomento tra la popolazione soprattutto quella della Svizzera italiana, il Canton Ticino, al momento è il più colpito con 128 casi confermati e 3 non confermati.

Il bilancio ufficiale è di 645 casi positivi, 154 più di ieri. I morti sono saliti a quattro: le autorità del cantone Basilea Campagna hanno annunciato il decesso di un paziente, il secondo nel cantone dall'inizio dell'epidemia.

Si tratterebbe di un 54enne contagiatosi a metà febbraio a Mulhouse, in Francia, durante un raduno evangelico.

I cantoni interessati sono 23: oltre al Ticino, nei Grigioni si è arrivti a quota 22; Vaud (107), Ginevra (78), Zurigo (58), Berna (39) e Basilea Città (37).

In serata è stato annunciato il primo caso in Appenzello Interno: il paziente presenta sintomi lievi e dovrà stare a casa 14 giorni.

Patrick Mathys, responsabile della sezione di crisi e della collaborazione internazionale presso l'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), ha sottolineato che vanno protette in particolare le persone vulnerabili.

Le regole igieniche, ha affermato, sono molto importanti. In caso di sintomi le persone non a rischio non devono correre dal medico e, anzi, provvedere ad un'auto isolamento a casa. Se la situazione dovesse peggiorare, possono consultare il medico in primo luogo per telefono.

Un'auto quarantena di cinque giorni è consigliata anche se si è entrati in contatto con un malato confermato di coronavirus. La chiusura totale delle scuole al momento non è invece un tema, poiché i bambini sono molto meno colpiti dal virus e in modo lieve, ha spiegato Mathys.

Inoltre, chiudendo le scuole dell'obbligo, si rischia un maggiore mescolamento delle generazioni, fatto che potrebbe mettere in pericolo i nonni di questi bambini.

(Unioneonline)
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