Alta tensione al confine tra Turchia e Grecia, dove un uomo sarebbe stato ucciso dalla polizia di Atene durante gli scontri alla frontiera tra i due Stati, dove si sono ammassati migliaia di migranti.

Altre cinque persone sarebbe rimaste ferite.

La vittima sarebbe stata colpita fatalmente alla testa con dei proiettili: sul fatto è stata aperta un'inchiesta.

Immediata è arrivata la smentita di Atene che "nega categoricamente di aver sparato".

Agli scontri avrebbero assistito membri della commissione Diritti umani del Parlamento di Ankara, giunti stamattina sul posto per un'ispezione.

Secondo fonti greche sono circa 12500 le persone che si sono raccolte nella regione di Evros allo scopo di entrare nel territorio dell'Ue, molte delle quali stanno soffrendo il freddo e le condizioni meteo avverse.

"Il nostro consiglio di sicurezza nazionale ha deciso di innalzare a massimo il livello di protezione", aveva detto nei giorni scorsi il premier ellenico Kyriakos Mitsotakis al termine di una riunione di governo.

Atene ha deciso di rafforzare le pattuglie alle frontiere marittime e terrestri e di sospendere le richieste di asilo perun mese.

Lo scorso due marzo un bimbo è morto nel tentativo di sbarco di un gruppo di migranti a Mitilini, nell'isola di Lesbo.

Intanto il capo di Stato turco Recep Tayyip Erdogan è tornato ad attaccare l'Unione Europea: "Non ha rispettato la sua parte dell'accordo. Abbiamo già speso oltre 40 miliardi di euro per i migranti, voi avete promesso di stanziarne sei nell'arco di un anno. Chi vorreste prendere in giro?".

(Unioneonline/M)
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