Kiev e Mosca sono giunte a un accordo per l'attuazione di un cessate il fuoco nell'est dell'Ucraina entro la fine del 2019.

È uno dei punti fondamentali per risolvere la crisi nel Donbass raggiunti ieri durante i colloqui a Parigi tra il presidente russo Vladimir Putin, quello ucraino Volodymyr Zelensky, il capo dell'Eliseo Emmanuel Macron e la Cancelliera tedesca Angela Merkel.

"Le parti si sono impegnate alla piena applicazione del cessate il fuoco, che sarà rafforzato dall'implementazione di tutte le misure necessarie a sostenere il cessate il fuoco entro la fine del 2019", si legge nel comunicato congiunto prima della conferenza stampa.

Raggiunto anche l'accordo per lo scambio dei prigionieri presi durante il conflitto sulla base del principio "tutti per tutti", ovvero la restituzione di tutti i noti detenuti di entrambe le parti. La data stabilita, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è quella del 24 dicembre.

Positivo dunque l'esito del summit sul futuro dell'Ucraina. Dopo i negoziati a quattro, primo incontro privato tra Putin e Zelensky (durato a quanto pare 15 minuti). I leader si sono poi rivisti alla cena di lavoro, proseguita ben oltre le iniziali previsioni. Ora è cruciale capire se vi sono passi avanti chiari sull'attuazione degli accordi di Minsk - fondamentali anche per togliere le sanzioni alla Russia - oppure se si tratta solo di intenzioni.

Ottimista Zelensky, che ha definito i colloqui "un successo", avvertendo però che il suo popolo ''ha il diritto di non credere alle parole e alle promesse''. Solo ''i fatti confermeranno quello che è stato detto'', ha scandito, aggiungendo che i precedenti accordi sul cessate il fuoco nella zona di Donbass sono stati ripetutamente violati.

Tra "quattro mesi", ha concluso, verrà organizzato un nuovo summit del Quartetto Normandia per fare il punto dei progressi sullo stop del conflitto.

(Unioneonline/D)
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