Grandi novità arrivano dal Sinodo dei vescovi dell'Amazzonia, in corso a Roma. Tra questa c'è quella che riguarda il sacerdozio a diaconi permanenti sposati.

Il paragrafo - approvato ma con un alto numero di no, ossia 41, e 128 sì - prevede la possibilità per l'area di "ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile".

Per questo occorre stabilire "criteri e disposizioni da parte dell'autorità competente".

La seconda svolta vede come protagoniste le donne e il diaconato permanente. Nel documento finale, che fa anche riferimento alla commissione istituita da Papa Francesco tre anni fa, si legge: "Vorremmo pertanto

condividere le nostre esperienze e riflessioni con la Commissione (che era arrivata solo a un risultato parziale, ndr) e attenderne i risultati".

E ancora: "l'elaborazione di un rito amazzonico che esprima il patrimonio liturgico, teologico, disciplinare e spirituale dell'Amazzonia".

Sul fronte dagli incarichi poi: "Il vescovo - si è stabilito - può affidare, con un mandato a tempo determinato, in assenza di sacerdoti, l'esercizio della cura pastorale delle comunità ad una persona non investita del carattere sacerdotale, che sia membro della comunità stessa". Ma, viene chiarito, resta sempre "il sacerdote, con la potestà e la facoltà di parroco, ad essere il responsabile della comunità".

IL SINODO - Si tratta dell’Assemblea speciale che ha come tema dei lavori: "Amazzonia: Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale" ed è stata indetta dal Santo Padre nel 2017 con l'obiettivo di "trovare nuove vie per l’evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, in particolare le persone indigene, spesso dimenticate e senza la prospettiva di un futuro sereno, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di fondamentale importanza per il nostro pianeta".
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