"L'indagine per l'impeachment è un linciaggio contro di me".

È bufera sull'ennesima bordata lanciata da Donald Trump via Twitter, che ha attaccato i democratici rinnovando l'appello ai repubblicani a mantenere unito il fronte a difesa del presidente.

Il paragone fra la sua situazione e le vittime di una delle pagine più buie della storia americana, una lunga scia di sangue causata da un razzismo brutale e violento di cui, ancora alla fine degli anni '60, fecero le spese migliaia di afroamericani barbaramente uccisi, ha infatti scatenato un'ondata di proteste nel Paese.

Mentre cadeva, fra l'altro, un altro caposaldo della difesa di Trump. Nella sua testimonianza a porte chiuse alla Camera, infatti, l'ambasciatore in Ucraina William Taylor ha smentito il presidente, raccontando come Trump legò la concessione gli aiuti militari all'Ucraina alla richiesta di avviare delle indagini sui suoi rivali politici.

Taylor ha anche raccontato che Trump rifiutò di ricevere il nuovo leader ucraino Voldymir Zelenski finché questi non fosse stato d'accordo sulle richieste di indagare sul figlio di Joe Biden e sui democratici Usa per le elezioni del 2016.

L'indagine sull'impeachment potrebbe dunque essere alla svolta, mentre la Casa Bianca ha commentato l'audizione parlando di "campagna coordinata per da parte della sinistra e di burocratici non eletti".

Nel frattempo, dalle testimonianze in Congresso emergono sempre piu' nuovi sviluppi sull'Ucrainagate, tanto che sfuma l'obiettivo dei democratici di votare alla Camera entro la fine di novembre: troppo lavoro ancora da fare. Dal racconto di George Kent, sottosegretario al Dipartimento di stato responsabile per l'Ucraina, è emerso come Trump sia stato influenzato non solo da Vladimir Putin ma anche dal premier ungherese Viktor Orban. Entrambi, il primo in una telefonata dello scorso 3 maggio, il secondo in visita alla Casa Bianca il 13 maggio, convinsero il tycoon che davvero Kiev avesse tentato di minare la sua corsa alla presidenza nel 2016. "Gli ucraini sono gente terribile, corrotta, hanno provato a farmi fuori", avrebbe detto Trump il 23 maggio ai suoi uomini di ritorno dalla cerimonia di insediamento del nuovo presidente ucraino Volodymir Zelensky.

(Unioneonline/v.l.)
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