Giorno della verità al Parlamento britannico, dove oggi è in programma il voto sul nuovo accordo sulla Brexit raggiunto in extremis dal premier Boris Johnson con Bruxelles giovedì.

La Camera dei Comuni si riunisce in una seduta straordinaria per ratificare l'intesa che disciplina il divorzio di Londra dall'Unione europea. Un voto dall'esito incerto, che vede a rischio la possibilità da parte del governo conservatore di portare a casa la Brexit entro il 31 ottobre, senz'altri rinvii, come promesso dal primo ministro Tory.

I numeri a Westminster sono in bilico.

Secondo le stime della Bbc, ci sarebbero 302 sì, contro 301 no. Tra questi ultimi anche gli esponenti del Dup, il partito unionista nordirlandese di Arlene Foster, che sembra non aver digerito la versione finale dell'accordo che lascia Belfast territorio doganale di Londra, ma allineato a lungo a diverse regole Ue.

Ieri Johnson ha lanciato un appello ai deputati, chiedendo loro di ritrovare "l'unità", dopo le tre bocciature dell'accordo durante il governo di Theresa May.

"Non c'è un epilogo migliore" possibile, ha detto Johnson alla Bbc, riconoscendo come la Brexit abbia "diviso" il Regno Unito e indicando ora il via libera al suo deal come un modo per guardare avanti e occuparsi del futuro della nazione.

"Io voglio solo invitare ciascuno - ha proseguito il premier - a immaginare cosa potrebbe accadere se la questione Brexit fosse risolta nel rispetto della volontà espressa dal popolo" al referendum del 2016 e potessimo "avere l'opportunità di andare oltre".

"Spero che tutti riflettano bene su cosa c'è in gioco e su ciò che gli elettori davvero vogliono", ha concluso il primo ministro britannico: "Vogliono forse continuare con questo scontro? Vogliono altre divisioni e altri rinvii? Non credo, questa è stata già un vicenda lunga, estenuante e che ci ha diviso parecchio".

(Unioneonline/F)
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