La produzione di petrolio dell'Arabia Saudita è stata tagliata di 5,7 milioni di barili al giorno in seguito a un attacco con droni a due impianti petroliferi ad Abqaiq e Khurais, di proprietà della compagnia statale Aramco, tra i più importanti al mondo.

Lo stop colpisce oltre la metà della produzione totale di petrolio del Paese mediorientale.

Per gli attacchi - ufficialmente rivendicati dai ribelli yemeniti alleati dello Repubblica islamica - gli Stati Uniti puntano il dito contro l'Iran.

Secondo il segretario di Stato americano Mike Pompeo, "non c'è alcuna prova i droni siano arrivati dallo Yemen".

Riad ha fermato temporaneamente la produzione nelle due raffinerie colpite, interrompendo circa metà della produzione totale.

Intanto Washington si è detta "pronta a impiegare le riserve petrolifere strategiche, se necessario, per compensare qualsiasi interruzione dei mercati petroliferi".

Il dipartimento Usa dell'Energia ha poi dato disposizione di lavorare con la International Energy Agency su potenziali opzioni per una risposta globale collettiva se necessario.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata