"Hong Kong è la nuova Berlino nella nuova Guerra Fredda".

Joshua Wong, leader delle proteste nell'ex colonia britannica contro la legge sull'estradizione, non risparmia le parole nel corso di una conferenza stampa nella capitale tedesca. Il 22enne ha condannato le violenze nel suo Paese ai danni dei manifestanti: "La polizia negli ultimi tre mesi ha raggiunto un livello barbarico. Carrie Lam da dato luce verde alla brutalità degli agenti, per questo chiediamo all'Europa di condannare questo tipo di comportamento".

L'attivista pro-democrazia è stato rilasciato ad inizio settimana su cauzione dopo essere stato arrestato il 30 agosto di ritorno da Taiwan. La Eastern Court ha riconosciuto che le violazioni allora riscontrate erano legate a "documentazione inaccurata" e il blocco è solo stato il frutto di una cattiva stesura documentale: un disguido, dunque, riconosciuto dalla difesa e dalla pubblica accusa.

La speranza di Wong, ora, è trovare nuovo sostegno internazionale. Nei prossimi giorni è previsto anche un viaggio negli Usa, a New York.

(Unioneonline/M)
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