"L'Ue chiede con forza si tengano urgentemente elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili in accordo con gli standard democratici internazionali e con l'ordine costituzionale del Venezuela. In assenza di un annuncio sull'organizzazione di nuove elezioni dotate delle garanzie necessarie nei prossimi giorni, prenderà nuove misure, anche sulla questione del riconoscimento della leadership del Paese".

Lo ha dichiarato l'alta rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini in una nota a proposito della crisi politica in Venezuela, tema al centro della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dopo Juan Guaidò si è proclamato presidente pro tempore, in contrapposizione a Nicolas Maduro.

Condannando le "violenze indiscriminate delle autorità" nelle proteste, l'Ue ha ribadito che "le elezioni presidenziali dello scorso maggio in Venezuela non sono state né libere, né giuste o credibili, mancando di legittimità democratica".

Una posizione del tutto simile a quella espressa nelle scorse ore da Germania, Francia e Spagna, con il presidente Emmanuel Macron, il premier Pedro Sanchez e la cancelliera Angela Merkel che hanno lanciato un ultimatum: chiedono la convocazione di elezioni "eque, libere, trasparenti e democratiche" entro otto giorni oppure riconosceranno Guaidò.

LO SCONTRO USA-RUSSIA - La Russia ha tentato di bloccare l'incontro del Consiglio dell'Onu, di fatto accusando gli Stati Uniti di un tentativo di golpe contro Maduro.

Il tentativo russo è fallito, con nove dei 15 membri dell'assemblea che hanno concordato di tenere la sessione, alla presenza del segretario di Stato americano, Mike Pompeo.

Quest'ultimo, invece ha esortato a "schierarsi con le forze della libertà" in Venezuela, rappresentate da Guaidò.

"Ora è il tempo che tutte le altre nazioni si schierino. Niente più ritardi, niente più giochi. O si sta con le forze della libertà, o si è in combutta con Maduro e il suo caos", ha detto Pompeo, sottolineando che "l'esperimento socialista in Venezuela è fallito e la gente è alla fame. La crisi umanitaria nel Paese necessita di un'azione ora, oggi, per porre fine a un incubo".

(Unioneonline/F)
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