Scontri e violenze oggi a Caracas e in tutto il Venezuela, in occasione della manifestazione delle opposizioni, scese in piazza con la benedizione degli Usa, il cui vicepresidente Mike Pence ha espresso il suo sostegno all'idea del leader dell'oppozione Juan Guaido di istituire un governo di transizione.

Quattro le vittime negli scontri precedenti la manifestazione.

MADURO VS USA - "Esprimo incondizionato sostegno all'opposizione venezuelana che scende oggi in piazza contro un dittatore che non ha mai conquistato la presidenza in un'elezione libera ed equa".

Queste parole di Pence hanno fatto andare su tutte le furie Nicolas Maduro, che ha dichiarato in un discorso televisivo alla nazione: "Ho incaricato il ministero degli Esteri di avviare una revisione totale, assoluta, delle relazioni con il governo degli Stati Uniti. Il vicepresidente Usa ha violato le regole del gioco, mai prima d'ora un funzionario di alto livello ha parlato in nome del suo governo per dire che l'opposizione mi deve rovesciare. Prenderemo decisioni diplomatiche, politiche e di difesa per proteggere gli interessi del nostro Paese. Non faremo rovesciare il governo venezuelano da un colpo di Stato fascista".

CLIMA DI TERRORE - Il clima nel Paese sudamericano è esplosivo. Due giorni fa 27 militari si sono asserragliati in una caserma di Caracas lanciando appelli all'insurrezione, oggi una nuova manifestazione che si preannuncia infuocata. L'opposizione chiede un governo di transizione in attesa di svolgere nuove, e libere, elezioni.

Dal canto suo, Maduro ha infiammato i suoi sostenitori chiedendo loro di scendere in piazza in concomitanza con le dimostrazioni dell'opposizione.

(Unioneonline/L)
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