Un altro addio alla Casa Bianca.

Stavolta a lasciare è il segretario alla Difesa, il generale Jim Mattis, secondo i media americani "colto di sorpresa" dalla decisione del presidente Donald Trump di ritirare le truppe in Siria e Afghanistan.

Il Pentagono nelle ultime ore ha cercato di dissuaderlo, perché la lotta all'Isis non si è ancora conclusa.

Ma non è l'unico motivo che ha spinto Mattis - definito dalla stampa americana "l'ultimo adulto" dell'amministrazione Trump - ad andare via, come ha scritto in una lettera inviata al presidente: "Una convinzione fondamentale che ho sempre sostenuto è che la nostra forza come nazione è inestricabilmente legata alla forza del nostro sistema unico e completo di alleanze e partnership", ha detto riferendosi alla coalizione di 74 nazioni che combatte lo Stato islamico in Siria e Iraq e alle spinte sempre più isolazioniste di Trump.

"Mentre gli Stati Uniti rimangono una nazione indispensabile nel mondo libero, non possiamo proteggere i nostri interessi o servire efficacemente questo ruolo senza mantenere forti alleanze e mostrare rispetto verso quegli alleati", ha continuato, criticando invece l'approccio "ambiguo" verso avversari come Cina e Russia.

"Poiché lei - ha concluso - ha il diritto di avere un segretario alla Difesa le cui visioni siano meglio allineate con le vostre su queste e altre materie, credo che per me sia giusto lasciare l'incarico. Ho avuto il privilegio di servire questo Paese. Sono orgoglioso dei progressi fatti negli ultimi due anni".

"Il generale Jim Mattis - ha scritto diplomaticamente Trump su Twitter - andrà in pensione, con onore, alla fine di febbraio, dopo aver servito la mia amministrazione come segretario della Difesa negli ultimi due anni. Durante il suo mandato importanti progressi sono stati compiuti, soprattutto per quanto riguarda l'acquisto di nuovi armamenti".

(Unioneonline/D)

L'ANNUNCIO DI TRUMP:

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