La Confrenza delle Regioni ha approvato le linee guida per la riapertura delle attività "in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione", ha detto il presidente Massimiliano Fedriga.

"E' fondamentale che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture con regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi", ha aggiunto Fedriga.

Il documento apprivato dalle Regioni, che sarà sottoposto al parere del Comitato tecnico scientifico, riguarda bar, ristoranti, cinema, spettacoli dal vivo, palestre, piscine e strutture termali.

Negli esercizi di ristorazione che prevedono posti a sedere dopo le 14 non si consuma al banco. Distanze tra i tavoli, un metro all'aperto, al chiuso dipende dalla diffusione del virus: un metro "se la situazione pandemica lo consente", due "ove la diffusione del virus si dovrebbe aggravare". La mascherina va asempre indossata quando non si è seduti. Ancora, menu online, contingentamento degli ingressi per mantenere la distanza di due metri al chiuso, che va rispettata anche al banco.

Al cinema e al teatro un metro di distanza, frontale o laterale, tra gli spettatori se si indossa la mascherina. Altrimenti i metri di distanza diventano due. Distanziamento da cui sono esclusi familiari e conviventi.

No allo sport di contatto ma sì alla riapertura delle palestre. Secondo il protocollo bisogna regolamentare l'accesso agli attrezzi delimitando le zone, in modo da garantire la distanza, che deve essere almeno di un metro tra le persone che non svoglono attività fisica, due durante lo svolgimento della stessa. Due metri di distanza anche in docce e spogliatoi.

Tutte queste misure, si sottolinea nel socumento delle Regioni, possono essere applicate anche nelle zone rosse. Le linee guida, si legge nella bozza, "possono consentire il mantenimento dell'attività anche in scenari epidemiologici ad alto rischio, purché associate a screening periodico del personale non vaccinato".

Contro i protocolli si scaglia Giancarlo Banchieri, presidente di Fiapet Confesercenti: "Bene discutere di riaperture, ma le nuove regole si traducono in una nuova stretta", attacca. "La distanza obbligatoria di due metri sarebbe inapplicabile per decine di migliaia di ristoranti, circa il 60% non ha uno spazio esterno e praticamente per tutti i bar. E anche se fosse possibile fisicamente, si ridurrebbe drasticamente la capacità di lavoro dei locali al chiuso, obbligandone migliaia alla chiusura definitiva"

(Unioneonline/L)
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