Riapertura di teatri e cinema in zona gialla (ma solo dal 27 marzo), chiusura dei parrucchieri in zona rossa (da subito) e scuola in presenza. E una Pasqua sostanzialmente "blindata".

Sono alcune delle novità contenute nella bozza del Dpcm, il primo dell'era Draghi, che entrerà in vigore a partire dal 6 marzo e durerà fino al 6 aprile, il giorno successivo al lunedì di Pasquetta.

In zona bianca invece restano vietate le attività che implicano assembramenti, come discoteche, fiere e congressi.

Resta in piedi il sistema che assegna ad ogni Regione un colore in base alla fascia di rischio: rosso, arancione, giallo e bianco. E resta il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Ma il nuovo decreto apre a una revisione dei 21 parametri che decidono le sorti delle Regioni. "E' istituito presso il Ministero della salute un tavolo tecnico di confronto, costituito con decreto del Ministro della salute, composto da rappresentanti del Ministero della salute, dell'Iss, delle Regioni e delle Province autonome su designazione del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nonché da un rappresentante del Ministro per gli affari regionali e le autonomie per procedere all'eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione di rischio".

I ristoranti in zona gialla restano chiusi la sera, non passa la linea Salvini. "Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) - si legge nella bozza - sono consentite dalle 5 alle 18" con un massimo di 4 persone per tavolo "salvo che siano tutti conviventi". Dopo le 18 "è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico". Resta invece consentita "senza limiti di tempo la ristorazione negli alberghi e in tutte le altre strutture ricettive, limitatamente ai propri clienti che siano ivi alloggiati".

Capitolo scuola: in presenza per gli alunni dell'infanzia, delle elementari e delle medie, mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza "almeno al 50% e fino a un massimo del 75%". "Ai fini di mantenere il distanziamento sociale - si legge nella bozza - è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa".

"A decorrere dal 27 marzo 2021, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi", si legge nella bozza.

Le attività potranno svolgersi "a condizione che siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, approvati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e validati dal Comitato tecnico-scientifico, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all'aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala".

Sospesa invece l'attività di parrucchieri e barbieri in zona rossa. "Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona diverse da quelle individuate nell'allegato 24", dove, a differenza del precedente provvedimento, non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere.

Mentre fiere, congressi e discoteche restano chiuse anche in zona bianca. "Restano sospesi gli eventi - si legge nella bozza - che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso".

Viene inoltre cancellata dalla bozza del nuovo Dpcm la misura - citata nel precedente documento, secondo cui - "con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza".

Nella bozza del nuovo provvedimento restano comunque "vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose".

C'è anche un'apertura per chi è stato in Brasile: chi vi ha soggiornato o transitato negli ultimi 14 giorni può entrare in Italia anche per raggiungere i figli minori.

(Unioneonline/L)
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