Non c'è l'accordo tra le Regioni sulla possibilità di creare in Italia una zona omogenea di colore arancione.

L'idea, che piaceva a diversi governatori - da Bonaccini a De Luca passando per Fontana - non trova d'accordo il ligure Giovanni Toti, che ha chiesto invece una zona gialla in tutta Italia con apertura dei ristoranti a cena e delle palestre. Con restrizioni su base provinciale o comunale.

Sulla necessità di evitare continui cambi di colore invece le Regioni concordano, così come sulla richiesta di "cambiare passo" nella campagna vaccinale.

Come al solito le misure anti-Covid in vista del prossimo Dpcm devono mediare tra la corsa dei contagi e delle varianti da una parte, la necessità di tenere in vita le attività economiche dall'altra.

E' fissato per lunedì il Consiglio dei ministri che affronterà il nuovo decreto sulle misure di contenimento. Se per il nuovo Dpcm c'è tempo (quello attuale scade il 5 marzo), sugli spostamenti tra Regioni bisogna decidere subito, perché il divieto scade il 25 febbraio.

Scontata la proroga, secondo l'Adnkronos è emersa la linea di vietare la mobilità tra Regioni (indipendentemente dal colore) fino al 31 marzo.

(Unioneonline/L)
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