La Sardegna resta gialla con indice Rt puntuale a 0,77 e fa registrare per la seconda settimana di fila numeri da zona bianca, con rischio basso e incidenza settimanale sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti (38,72 secondo l'ultimo monitoraggio, l'incidenza più bassa d'Italia).

Dati che, se confermati per la terza settimana consecutiva anche nel prossimo monitoraggio, dovrebbero portare l'Isola in zona bianca, la prima in Italia.

Anche se l'allarme varianti e il peggioramento dei dati a livello nazionale inducono gli esperti a sconsigliare per il momento un allentamento delle restrizioni.

Tre le Regioni che cambieranno colore a partire da domenica, con il passaggio in area arancione di Campania, Emilia Romagna e Molise. Restano in giallo, con Rt sotto l'1, Lombardia e Lazio, che pure erano a rischio.

Sono gli unici tre cambi di fascia. Ma Provincia di Bolzano, Abruzzo e Umbria - arancioni nella cartina del ministero - hanno restrizioni da zona rossa sull'intero territorio o in parte del territorio su decisione dei governatori.

SITUAZIONE IN PEGGIORAMENTO - Si confermano per la terza settimana segnali di tendenza ad un "graduale incremento nell'evoluzione epidemiologica" e si osserva un "peggioramento nel livello generale del rischio", si legge nel monitoraggio dell'Iss.

Ciò richiede misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di contenimento nelle aree a maggiore diffusione, rileva la bozza. Un "nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l'incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per Covid-19".

"Si ribadisce, anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità", rileva ancora la bozza del monitoraggio.

Se quella inglese ormai è molto diffusa e ben presto diventerà predominante, "dobbiamo agire moto tempestivamente e in modo aggressivo contro quelle ancora non molto diffuse, la brasiliana e la sudafricana", afferma il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

"Quindi - aggiunge - all'interno delle Regioni vanno fatte delle zone rosse. La Uk è la più diffusa e diventerà dominante, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre".

I NUMERI - Nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l'uno.

E cresce l'incidenza dei casi rispetto alla settimana precedente: 135,46 per 100.000 abitanti (8-14 febbraio) contro 133,13 per 100.000 abitanti del periodo 1-7 febbraio, tenendosi "lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti".

Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini chiede misure omogenee su tutto il territorio nazionale: "Credo che con l'arrivo delle varianti serva una valutazione diversa, sarebbe il caso di discutere fra governo e regioni, ne ho già parlato con i ministri Gelmini e Speranza, per capire se non valga la pena una restrizione omogenea di qualche settimana. Mi chiedo se questo saliscendi, con il cambio di colore delle regioni, alla luce delle varianti, non abbia qualche pecca che si può risolvere", afferma a Sky Tg24.

L'indice Rt Regione per Regione

Abruzzo 1.17

Basilicata 1.03

Calabria 0.76

Campania 1.16

E-R 1.06

FVG 0.8

Lazio 0.95

Liguria 1.08

Lombardia 0.95

Marche 0.91

Molise 1.4

Piemonte 0.96

PA Bolzano 1.16

PA Trento 1.23

Puglia 1

Sardegna 0.77

Sicilia 0.73

Toscana 1.2

Umbria 1.17

Valle d'Aosta 0.92

Veneto 0.81.

(Unioneonline/L)
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