L'Italia ha superato i 100mila vaccinati a tre giorni dall'arrivo delle 469.950 dosi del farmaco messo a punto da Pfizer-BioNTech.

Sono 109.454 le dosi somministrate, il nostro Paese è secondo in Europa alle spalle della Germania, ma la campagna va avanti tra perplessità e polemiche, con velocità variabile a seconda delle Regioni.

E non va bene la Sardegna, che ha più di 12mila dosi in freezer. Nell'Isola utilizzato solo il 3% delle 12.855 dosi ricevute, 385. Peggio ha fatto solo il Molise, con l'1,7%. Spiccano in negativo anche le performance di Calabria (3,5%) e Lombardia, che ha ricevuto 80.595 dosi ma ne ha somministrate solo 3.085, il 3,8%.

Meglio di tutti fa il Lazio, con 22.225 vaccinati su 45.805 dosi ricevute (il 48,5%).

RITARDI E POLEMICHE - Si è tuttavia ben lontani dal riuscire a somministrare quelle circa 470mila dosi a settimana che ci invierà Pfizer (dopo, con l'arrivo degli altri vaccini, le performance devono persino aumentare). Di qui le polemiche, con il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova che parla di "insufficienza e poca chiarezza".

Nel vertice di governo odierno sono emerse tutte le preoccupazioni, che creano apprensione anche in altri membri del governo e nei tecnici

I sette governatori della Lega, da Fontana a Zaia, passando anche per Solinas e i presidenti di Friuli, Calabria, Umbria e Provincia di Trento, chiedono di "garantire subito quanto promesso dal governo, personale sanitario per effettuare le vaccinazioni per non rischiare di mettere sotto stress un sistema già stremato".

Ma il bando predisposto dal commissario Arcuri per il reperimento di 18mila tra medici e infermieri è scaduto solo il 29 dicembre, i professionisti vanno reclutati e formati

VACCINAZIONE DI MASSA - Resta invece un'incognita l'arrivo degli altri vaccini, almeno nel timing stabilito nelle scorse settimane. Da più parti si paventa un ulteriore slittamento dei tempi per la fase della vaccinazione di massa, che prevedeva date di consegna dei colossi farmaceutici non più avvenute proprio perché le fasi di sperimentazioni delle varie aziende non sono complete. Su tutti Astrazeneca, autorizzato in Gran Bretagna, mentre in Europa non se ne parla per il mese di gennaio.

Ma il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, assicura: "Verosimilmente, nel corso del primo semestre del 2021 progressivamente tutti i vaccini saranno disponibili, mentre la campagna andrà avanti per tutto l'anno".

(Unioneonline/L)
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