In Sardegna nell'ultima settimana si registra l'aumento più alto di casi Covid, +8%, un dato molto al di sopra della media nazionale che si attesta al 5,7%.

E' quanto emerge dai dati della Fondazione Gimbe sui contagi da coronavirus in Italia: secondo lo studio l'Isola è tra le sei Regioni - assieme a Basilicata, Calabria, Lombardia, Marche e Val d'Aosta - che stanno assistendo di nuovo a un consistente incremento dei tamponi positivi dopo la riduzione provocata dalle restrizioni di novembre.

Nell'Isola situazione in peggioramento anche per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti: sono 968. Meglio gli altri indicatori dell'analisi di Gimbe: sono 1.468 i casi testati ogni 100mila abitanti ed è tra i più bassi d'Italia anche il rapporto tra positivi e casi testati, 8,8%. I posti occupati da malati Covid in ospedale sono il 32%. Mentre i posti letto assegnati ai ricoverati in terapia intensiva scendono al 27%, quattro punti sotto la media nazionale.

EFFETTI IN ESAURIMENTO - Anche se le situazioni regionali sono eterogenee è evidente, secondo Gimbe, che le misure di contenimento introdotte con il Dpcm del 3 novembre "stanno esaurendo i loro effetti". "L'incremento percentuale dei casi per 100.000 abitanti - spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari Gimbe - che la scorsa settimana era in flessione in tutto il Paese, questa settimana ha invertito la tendenza in 6 Regioni".

Dopo la Sardegna l'incremento più alto si registra nelle Marche (7,4%), quello più basso in Val d'Aosta (+2,4%).

IN ITALIA - Su base nazionale, fa sapere ancora Gimbe, c'è ancora una flessione ma "modesta": tra il 16 e 22 dicembre -5,6% dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente (106.794 contro 113.182) e sostanzialmente stabili i casi testati (465.534 contro 462.645).

Per quanto riguarda i ricoveri, continua la lenta discesa delle curve, ma l'occupazione da parte di pazienti Covid supera ancora la soglia del 40% nei reparti di area medica in 9 regioni, e quella del 30% nei reparti di terapia intensiva in 8 regioni. La curva dei decessi sale in maniera meno ripida, ma il numero è ancora molto elevato e sfiora i 4.000.

I dati mostrano inoltre un -9,2% dei casi attualmente positivi (605.955 contro 667.303), -8,8% dei ricoveri con sintomi (24.948 contro 27.342) e -10,5% in terapia intensiva (2.687 contro 3.003), mentre calano del 13,7% i decessi (3.985 contro 4.617).

Eppure i dati di questa settimana, commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, "confermano che la frenata del contagio è sempre meno evidente".

(Unioneonline/D)
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