I centri delle città tornano ad affollarsi nel primo weekend in cui in Italia non ci sono più zone rosse.

E la paura di una terza ondata fa tremare il governo, con il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia che hanno convocato una riunione d'emergenza con i capidelegazione per mettere sul tavolo possibili nuove misure di contenimento della pandemia a Natale e Capodanno.

Si pensa in particolare di intervenire nei giorni festivi e prefestivi, rendendo tutta l'Italia zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio. Dunque una stretta per evitare gli assembramenti nelle vie e nelle piazze dello shopping e nelle zone centrali delle grandi città - prevedendo maggiori controlli e chiusure mirate o anticipando il coprifuoco e la chiusura di bar e ristoranti - e limitare i grandi spostamenti sia tra le regioni sia all'interno delle stesse. Domani se ne parlerà più nel dettaglio in una riunione con gli esperti del Comitato tecnico scientifico.

IL DIBATTITO - A chiedere ulteriori strette è in particolare il Pd che sollecita "l'adozione di nuove misure che garantiscano il contenimento dei contagi": "Ora bisogna fare di tutto per non disperdere questi risultati e non tornare indietro. Per questo, alla luce di un sicuro aumento del rischio di assembramenti dovuto al periodo delle festività e alle raccomandazioni alla prudenza e responsabilità del comitato scientifico nazionale, occorre intervenire".

Per Italia Viva parla il ministro Teresa Bellanova che chiede "coerenza": "Confrontiamoci con la comunità scientifica e decidiamo misure coerenti e comprensibili", è la sua posizione: "Anche più restrittive di quelle attuali, se necessario, ma comprensibili. Perché solo così i cittadini saranno indotti a rispettarle".

I PICCOLI COMUNI - Resta possibile lo specifico allentamento per i piccoli Comuni ma bisogna ancora decidere se e come stabilire la deroga: "Si può ragionare su alcune deroghe per piccoli Comuni ma devono rimanere piccole eccezioni alla linea del rigore e della fermezza che deve essere centrale", fanno sapere fonti del Movimento 5 Stelle.

L'ipotesi è quella di consentire di uscire, entro i 30 chilometri, solo dai Comuni sotto i 5mila abitanti e dovrebbe essere tradotta in una mozione di maggioranza che impegni il governo, da depositare lunedì al Senato ed essere votata mercoledì in Aula, quando è già previsto il voto sulla mozione del centrodestra che punta a far saltare il blocco previsto per gli spostamenti tra tutti i Comuni.

(Unioneonline/D)
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