Mancano pochi giorni al 3 dicembre, giorno in cui scade il decreto anti-Covid attualmente in vigore, e il governo lavora su più fronti: si conferma il tentativo di riaprire le scuole prima di Natale e probabilmente ci sarà una stretta sugli spostamenti tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, con il divieto di feste e appuntamenti di piazza, cenone a numero chiuso - con forse 6, massimo 8 persone - coprifuoco per tutto il periodo e valido anche per le messe.

Necessario un "coordinamento europeo" per non vanificare gli effetti delle restrizioni: concordi il premier Giuseppe Conte e la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen in una telefonata nella quale, dice il presidente del Consiglio, c'è stato un "ottimo scambio di vedute". All'intesa europea, condivisa sia dal leader del Pd Nicola Zingaretti sia dal leader dell'opposizione Matteo Salvini, crede anche la Germania. Soprattutto sulla questione piste da sci.

L'obiettivo è far rifiatare l'economia nelle settimane che precedono il Natale ed evitare spostamenti di massa nei giorni delle feste vere e proprie.

C'è poi una parte del governo, il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina in testa con l'appoggio di Conte, che vorrebbe consentire ai ragazzi di tornare a scuola in presenza già prima di Natale. Anche perché dagli ultimi dati a disposizione la scuola, dice il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, contribuisce "in modo assolutamente marginale alla curva di trasmissione" del virus.

Per questo il ministro ha convocato i sindaci delle dieci città metropolitane, che da sole rappresentano un terzo della popolazione italiana, 21 milioni di persone. Per la prima volta ha aperto alla possibilità anche il ministro della Salute Roberto Speranza: "Faremo il possibile per riaprire in dicembre. La scuola è e resta una priorità".

Quanto agli spostamenti, è probabile che i provvedimenti per il periodo tra Natale e Capodanno arrivino con un secondo Dpcm a ridosso della vigilia. La linea prevalente è quella dell'area rigorista del governo, supportata da tecnici e scienziati: evitare che ci si possa spostare liberamente tra le Regioni.

Dunque maggiori vincoli anche per quelle in zona gialla: "Bisogna evitare gli spostamenti non strettamente necessari, ridurre il più possibile le relazioni con le altre persone se queste non sono indispensabili e restare a casa ogni volta che è possibile", ripete il ministro della Salute Roberto Speranza.

Posizione supportata dai tecnici: gli "spostamenti illimitati per Natale" sono un "rischio per la diffusione dell'infezione" conferma il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

(Unioneonline/D)
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