"La curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia è ormai molto vicina al picco, previsto tra il 26 e il 27 novembre con circa 830mila casi positivi che potrebbero dimezzarsi per Natale, anche se il numero resterà comunque molto alto e richiederà la massima attenzione".

E' quanto dichiara il fisico dell'Università di Trento Roberto Battiston. Incrociando le dita in attesa dei dati dei prossimi giorni, in realtà il picco potrebbe già essere stato raggiunto, visto che i positivi oggi sono 796mila contro gli 805mila di ieri.

Siamo al picco anche per quanto riguarda ricoveri e terapie intensive, che secondo il fisico arriverà nei prossimi tre o quattro giorni.

Previsioni che non devono indurre ad abbassare la guardia: "Serve la massima attenzione perché la quantità di persone portatrici dell'infezione è molto alta e senza precauzioni l'epidemia potrebbe ripartire con effetti terribili".

REGIONE PER REGIONE - Ma parlare di un unico picco è sbagliato, viste le differenze tra le varie Regioni, che lo raggiungeranno in ordine sparso. E la Sardegna sarà tra le ultime.

I dati indicano che Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte hanno già raggiunto il picco in questi giorni, "il 27 o comunque entro fine mese potrebbe essere la volta di Veneto, Campania, Marche, Molise e province autonome di Trento e Bolzano".

Ai primi di dicembre toccherebbe a Lazio, Emilia Romagna e Basilicata. Mentre "Sardegna, Abruzzo, Friuli, Sicilia e Puglia dovranno aspettare oltre metà dicembre". Valle d'Aosta, Calabria e Umbria invece "non hanno dati che consentano di fare previsioni".

"Siamo di fronte a una situazione diversificata regione per regione, a testimonianza del fatto che il livello di sviluppo della pandemia nelle varie regioni è diversa, anche considerando la risposta dei sistemi sanitari", rileva Battiston. I calcoli indicano infine che a livello nazionale sarà necessario ancora tempo per scendere a valori confrontabili con quelli di settembre, ci arriveremo a gennaio.

(Unioneonline/L)
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