A partire dalla prossima domenica, 29 novembre, si reciterà il nuovo Padre Nostro. Il versetto "non indurci in tentazione", come fortemente auspicato da Papa Francesco, diventerà "non abbandonarci alla tentazione".

Ma questo non sarà l'unico cambiamento che entrerà in vigore con l'inizio dell'Avvento. In diversi passaggi del Messale si affiancherà il termine "sorelle" a quello di "fratelli". Come nell'atto penitenziale: "Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle...". Poi: "E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle...".

Ancora, si privilegeranno le invocazioni in greco antico "Kirie, eleison" e "Christe, eleison" rispetto all'italiano "Signore, pietà " e "Cristo, pietà". Al momento del Gloria si dirà "pace in terra agli uomini, amati dal Signore" e non più "agli uomini di buona volontà". Anche in questo caso si è cercata una traduzione più fedele all'originale greco del Vangelo.

La Conferenza Episcopale Italiana si augura che queste novità possano arginare la tendenza di qualche prete al "fai-da-te". Il sacerdote non deve "togliere o aggiungere alcunché di propria iniziativa", ammonisce la Cei nell'introduzione al Nuovo Messale. E avverte: la "superficiale propensione a costruirsi una liturgia a propria misura" non solo "pregiudica la verità della celebrazione ma arreca anche una ferita alla comunione ecclesiale".

Occhi puntati intanto alla Messa di Natale, Cts e Cei potrebbero stilare delle indicazioni, dall'orario alle presenze, dai cori alle processioni. In discussione un possibile allungamento di un'ora o due, per la sera del 24 dicembre, del "coprifuoco" (oggi alle 22), per garantire la partecipazione alla Messa di mezzanotte. Dovrebbe essere rigido il controllo degli ingressi, rispettando il numero massimo di quanti possono stare in una chiesa garantendo a tutti il distanziamento sociale. Così come indicazioni potrebbero arrivare per le persone che possono stare sull'altare e per i coristi.

(Unioneonline/D)
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