L'avvocato Carlo Taormina la spunta contro Annamaria Franzoni, la villetta di Cogne sarà pignorata.

Il tribunale di Aosta ha dato ragione al legale respingendo le richieste della Franzoni e del marito Stefano Lorenzi di sospensione dell'esecuzione immobiliare.

La donna, già condannata per l'omicidio del figlio Samuele, avvenuto proprio nella villa oggetto del contenzioso a gennaio 2002 e per cui ha scontato 16 anni, deve al suo ex legale oltre 275mila euro per il mancato pagamento degli onorari difensivi, divenuti circa 450mila nell'atto di pignoramento.

Taormina ha dunque pignorato l'unico bene aggredibile, cioè metà della proprietà immobiliare dove Franzoni, ora residente sull'Appennino bolognese, era tornata per qualche giorno una volta riacquisita la libertà. Per Franzoni e Lorenzi, però, la villetta non è pignorabile perché all'interno di un fondo patrimoniale, costituito a maggio 2009.

Argomento respinto dal giudice: la costituzione del fondo è ricollegabile alla vicenda processuale di Franzoni che, per il suo stato, non poteva occuparsi dei bisogni materiali e morali della famiglia. E legato ai bisogni della famiglia è anche il debito contratto con Taormina per l'attività difensiva, in quanto funzionale a ottenere la possibilità, per lei, di ritornare il prima possibile ai suoi affetti.

Insomma se il debito ha queste caratteristiche, il fondo non può essere motivo di opposizione. A questo punto potrà essere disposta la vendita dell'immobile, anche se pende un giudizio nel merito, sempre ad Aosta, che il giudice invita a fissare entro il 30 ottobre.

(Unioneonline/D)
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