Una vera ribellione quella che si sta consumando in una scuola di Roma, al Liceo Socrate in zona Garbatella, e non solo.

Tutta colpa dell'uscita infelice della preside, che a una studentessa avrebbe consigliato di non indossare minigonne perché "a qualche professore può cadere l’occhio".

Poche parole, riportate da una rappresentante d'istituto, che sono bastate a far indignare le allieve del liceo.

Le ragazze si sono alleate e si sono presentate in massa in minigonna: "Non è colpa nostra se gli cade l'occhio", è lo slogan che hanno scelto per protestare, con tanto di hashtag #stopallaviolenzadigenere, sottolineando che in un momento in cui mancano i banchi per studiare bisognerebbe pensare a ben altro.

Andare a scuola in gonna "è stata una risposta spontanea", scrivono gli studenti del collettivo politico Galeano e di Ribalta femminista: "Non ci interessa l’episodio singolo, questa è l’occasione per mettere al centro il ruolo della scuola e della comunità scolastica. La scuola è e deve essere una forza motrice nello scardinare la cultura che rende le ragazze e le donne oggetti e colpevoli. È nelle aule che si formano i cittadini e le cittadine di domani, ed è da lì che deve partire una nuova consapevolezza per i nostri corpi e i nostri modi di essere. Il Socrate e la sua comunità di studentesse e studenti e professoresse e professori, ci ha sempre insegnato questo, a conoscere noi stessi e noi stesse ed essere liberi e libere di esprimerci. Che questo sia il momento e il luogo per iniziare una vera rivoluzione culturale e sociale, che oggi più che mai è necessaria".

(Unioneonline/D)

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