"Non ritengo" che il vaccino "debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione".

Lo dice il premier Giuseppe Conte da Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, dove è stato ospite di un evento in piazza.

Sui tempi, dice, "se mi dovessero confermare queste proiezioni ottimistiche c'è la possibilità di metterlo presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi Ue. Quando presto? Mesi diciamo. Entro l'anno? Speriamo".

Il primo ministro ha ripercorso anche le decisioni prese nei difficili giorni in cui è scoppiata l'epidemia in Italia, ma non rinnega nulla: "Cosa non rifarei? Non saprei dire una cosa in particolare. Anche i famosi dpcm a monte avevano dei decreti legge e li abbiamo assunti sempre avendo alla base le valutazioni di tutti gli esperti, con grande condivisione di tutti i ministri e dei rappresentanti degli enti locali. Le decisioni le abbiamo sempre prese con grande ponderazione e responsabilità".

E' tornato sul caso di Alzano e Nembro, i due Comuni della Bergamasca che hanno pagato a caro prezzo la mancata istituzione di una zona rossa ad hoc. Ma anche su quello ripete quanto detto ai pm che stanno indagando e in conferenza stampa presentando il decreto agosto: "Io sto ai fatti. A noi il 5 (marzo, ndr) sembrava già che la curva del contagio stesse scappando di mano. Il ministro Speranza in quel momento chiese ragioni di una misura solo per quei due Comuni. Ne nasce un parere del 5 sera, tardi. La notte io Speranza ci riuniamo e predisponiamo tutto per la cintura rossa su Alzano e Nembro. La mattina dopo in Protezione Civile mi precipito a parlare vis a vis con gli esperti e allora propongo questa soluzione più radicale: perché sono ad Alzano e Nembro? Forse dovevamo pensare a una misura più radicale, convengono con questa proposta e il giorno 7 ci consegnano un verbale che opta per questa scelta. La notte del 7 emetto un dpcm per una zona rossa in tutta la Lombardia, e non credo di aver perso tempo", aggiunge.

I verbali che riportano i fatti di quei giorni, ha poi specificato, non sono stati secretati ma riservati: "Si sono scritte e dette cose inesatte. Quando c'è un processo decisionale così delicato io rivendico che quei verbali restino riservati. Ma non significa secretati, non ho mai posto un segreto di Stato. E vi annuncio che sono il primo che consentirà la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere".

Sull'aumento degli sbarchi in Italia, e in particolare i casi di migranti positivi (anche nell'Isola), "stiamo collaborando con le autorità tunisine, dobbiamo prevenire le radici di questi flussi, contenerli. Io non posso chiedere il sacrificio agli italiani e tollerare che arrivino migranti positivi e vadano in giro liberamente".

In Puglia si è parlato anche di ponte tra Sicilia e Calabria: "Non posso dire faremo il ponte sullo Stretto, non ci sono i presupposti. Dobbiamo prima realizzare l'alta velocità di rete in tutta la Calabria e poi in Sicilia, ma dobbiamo porci il problema di questo collegamento. Ci sono miracoli di ingegneria, ne abbiamo realizzato uno a Genova. E' un ponte bellissimo. Sullo Stretto, dobbiamo pensare a un miracolo di ingegneria. Una struttura ecosostenibile, leggera, che tuteli l'ambiente, anche sottomarina".

Un pensiero infine al futuro del governo che presiede: "Il mio orizzonte è quello di fine legislatura. C'è un programma politico di riforma del Paese, quindi questo è il mio unico orizzonte temporale. Una volta ho dichiarato che non mi vedevo totalmente disinteressato alla politica. Si è voluto fraintendere: 'Conte vuole fare un partito', si diceva. Lo escludo, non voglio fare un partito. Politica si può fare in mille modi. Questo sì, non mi vedo un domani a non dare un contributo di idee al dibattito pubblico".

(Unioneonline/D)
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