"Fai come Amanda Knox: ha scritto un libro con un contratto di pubblicazione da quattro milioni di dollari".

Queste le parole - registrate in un'intercettazione che risale al settembre dell'anno scorso e riportate da "Il Messaggero" - della madre di Elder Finnegan Lee, uno dei due giovani statunitensi sotto processo per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma.

Lo studente si era confidato con la donna, che le aveva citato il caso della connazionale, imputata e poi dichiarata innocente nel processo sull'omicidio di Meredith Kercher: "La sua sopravvivenza è stata grazie alla scrittura di quel diario".

Elder non conosce la vicenda: "Aveva vissuto per un po', a Perugia, era una studentessa americana che faceva uno scambio universitario, e aveva una coinquilina che era inglese, una ragazza. E poi - spiega la madre - era implicato un ragazzo, credo fosse italiano ma mi sembra fosse anche africano e dicono che erano tutti coinvolti in un una specie di gioco sessuale andato male, con un coltello, e la ragazza inglese era stata accoltellata".

La sua sopravvivenza è stata - ribadisce - grazie alla scrittura di quel diario e che lei abbia trovato qualcosa per se stessa quando ha dovuto affrontare tutto. E lei ha fatto così, ed è sopravvissuta. I carcerati italiani le strappavano gli appunti, gli altri carcerati, per invidia, e lei li riscriveva. Così quando è uscita aveva materiale per un libro".

Elder torna poi a parlare dell'omicidio: "Non è stata colpa mia. La mia vita è stata tutta una sfortuna. A notte fonda, senza mostrare un distintivo, senza fare nulla per qualificarsi come poliziotto".

(Unioneonline/F)
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