"Non era un appartamento, era un bunker. Una prigione dove anche se avessi urlato non mi avrebbero sentita. Dove sarei morta ammazzata".

Lo ha raccontato la donna che accusa l'ex assessore del Comune di Milano e giornalista Paolo Massari di violenza sessuale in un'intervista al "Corriere della Sera".

Il 54enne si trova nel carcere di San Vittore da sabato, in seguito alle accuse di stupro mosse da una sua conoscente, e oggi verrà interrogato. Si è sempre dichiarato innocente.

Secondo quanto descritto dalla presunta vittima, le violenze sarebbero avvenute in un seminterrato in zona Porta Venezia, da cui sarebbe riuscita a scappare e chiedere aiuto.

"Ero così consenziente che avanzavo senza vestiti alle dieci di sera, non a notte fonda, cioè senza nessuno in giro, e la cosa neanche mi interessava... Ero terrorizzata, volevo soltanto scappare... C'erano passanti, automobilisti, e io me ne fregavo, di essere nuda, capisce? Proprio non me ne vergognavo, non ci badavo affatto... Dovevo andarmene il più lontano possibile da lui e da quel posto orribile", le parole della donna.

L'imprenditrice ha spiegato di essere stata terrorizzata e aver temuto per la sua stessa vita: "Venire uccisa: è stato questo il pensiero che avevo, non tanto e non soltanto — e mi fanno enormemente paura, queste parole che le dico — per la violenza in sé, quanto per eventuali peggiori conseguenze... I minuti trascorrevano lentamente, e nella mia testa hanno cominciato a formarsi gli incubi: 'Mi fa fuori'. Non era suggestione, era una presa d'atto... Ero prigioniera, non scorgevo una minima via di uscita".

"Ero da un lato bloccata, paralizzata, e dall'altro ho deciso di gestire la situazione, di cercare di controllarla per quanto potessi, avevo quel pensiero fisso, sempre lo stesso: 'Mi ammazza'. All'improvviso, forse appagato, si è fermato e ha acceso una sigaretta. La saracinesca del box, adiacente il seminterrato, aveva un pertugio alla base, non so neanche come sia riuscita a passarci, ma ci sono riuscita, ho percorso un vialetto, sono sbucata in strada...", ha spiegato.

Poi la denuncia e la visita all'ospedale Mangiagalli, dove sono stati riscontrati segni di violenza.

(Unioneonline/F)
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