Dipinti di Picasso, sculture e anche due lussuose ville in Sardegna.

Sono i beni che la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha sequestrato a un italiano già condannato a 10 anni e 7 mesi per frode fiscale e trasferimento fraudolento di valori attraverso società estere.

L'uomo, solo formalmente residente in Lussemburgo, stando a quanto emerso dalle indagini creava complessi schemi di evasione fiscale internazionale per imprenditori italiani e si era fatto "promotore di un'associazione per delinquere a carattere transnazionale con interessi in Italia, nel Granducato di Lussemburgo, nella Confederazione elvetica e in Gran Bretagna, dedita al riciclaggio di ingenti proventi derivanti da evasione fiscale, realizzata mediante la costituzione di società estere aventi sede anche in paradisi fiscali".

Un'attività che gli aveva fruttato milioni anche se lui in 10 anni aveva dichiarato al Fisco italiano meno di 5mila euro lordi. Tutto questo mentre in Sardegna comprava una villa da 16,5 milioni e a Milano viveva in pieno centro, pagando circa 110mila euro di affitto all'anno.

L'INCHIESTA - Le indagini dei finanzieri del Gico (Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata) "ai sensi della normativa anti-mafia hanno consentito" di accertare "come il patrimonio illecitamente accumulato fosse confluito in un trust del Jersey amministrato da una trustee company lussemburghese", mediante una "società anonima di diritto lussemburghese (temporalmente succeduta, quale settlor del trust, ad una fondazione del Liechtenstein) il cui capitale sociale era interamente posseduto da due società di capitali italiane" con sede a Milano nell'abitazione dell'uomo.

LE VILLE IN SARDEGNA - Nell'ambito dell'indagine sono stati sequestrati beni per circa venti milioni di euro "comprensivi di due lussuose ville e 20.000 mq di terreni" in Sardegna, "67 oggetti d'arte e di antiquariato, tra cui dipinti di noti artisti come Pablo Picasso, Lorenzo De Caro e Niccolò Cassana (detto Nicoletto)", oltre a "varie sculture, mobili ed oggetti di arredo, argenterie, gioielli antichi, pendoli ed orologi, risalenti al XVII e XVIII secolo".

Una delle ville fu comprata ad Arzachena nel 2007-2008 per 16,5 milioni di euro, quasi tutto l'ammontare del sequestro.

Il procuratore di Milano Francesco Greco parla di complesse indagini "che hanno richiesto, tra l'altro, l'esecuzione di articolati accertamenti bancari, diretti a riscontrare l'origine delle provviste impiegate" e "l'analisi di ingente documentazione contabile e societaria" per "ricostruire le operazioni sottese agli investimenti immobiliari e finanziari" attraverso "strutture offshore opache". Nelle indagini c'è stato anche un "proficuo scambio di dati e informazioni pervenuti dal collaterale Organismo lussemburghese, per tramite del Comando Generale-II Reparto della Guardia di Finanza".

(Unioneonline/D)
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