Mancano le mascherine, in molte città sono introvabili e alcune trasmissioni televisive di servizio, come Mi Manda Rai 3, hanno segnalato casi di speculatori che hanno decuplicato, nel migliore dei casi, il costo di questi indispensabili presidi sanitari necessari per prevenire il contagio e mettersi al riparo dalle goccioline virali.

Irene Coppola, sarta di Gallipoli, ha prodotto 1000 mascherine in due notti e da ieri le ha distribuite gratuitamente a chi ne ha fatto richiesta, in particolare pazienti oncologici e loro familiari.

Ha lanciato l'idea il 10 marzo con un post sul suo profilo Facebook.

Da allora, la stilista di Gallipoli ha iniziato la sua opera benefica senza sosta, anche di notte.

Ma non solo, questa intraprendente e generosa maestra di taglio e cucito ha pensato di realizzare le mascherine con una tipologia particolare di tessuto, la pelle d'uovo, che le rende sterilizzabili e dunque riutilizzabili se bollite.

Bisogna precisare, però, che solo le mascherine con filtro risultano più efficaci contro il virus.

"Sono fatte di un materiale sterilizzabile come ai vecchi tempi", ha scritto la stilista, che, da quando ha pubblicato l'annuncio sui social, è stata subissata di richieste.

"Io ne vorrei due per i miei genitori", "Io ho due sorelle con gravi patologie che non trovano le mascherine da nessuna parte", "Come posso fare per averle?". Queste le richieste che provenivano dai suoi clienti e così la stilista salentina si è messa al lavoro nel suo laboratorio.

Ha continuato a confezionarle anche di notte: "Sono stanca ma molto soddisfatta - ha scritto l'11 marzo alle 3,30 - pronta per donare le mascherine. Tutti uniti ce la faremo".

Da ieri alle 9 le ha consegnate e sono finite in poche ore.

"Coronavirus, noi non ti temiamo" ha commentato esausta Irene Coppola.

Un altro gesto generoso nell’epoca della tragica epidemia che la stilista spera sia preso a prestito da tanti altri artigiani in tutta Italia.

L.P.
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