Non si esclude la possibilità di prorogare la riapertura delle scuole di tutta Italia (attualmente fissata al 15 marzo) al 6 aprile.

"È stata fatta una scelta - ha spiegato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli - con la possibilità di riconsiderare e rimodulare la scelta in base a quello che sarà lo scenario epidemiologico che verificheremo giorno per giorno". E quindi "potrebbe configurarsi l'eventualità" di un allungamento dei tempi. Uno scenario preso in considerazione anche dal premier Giuseppe Conte: "Vedremo con l'avvicinarsi della scadenza, in questo momento non lo so neanche io, dobbiamo ragionare sempre nel segno dell'adeguatezza e della proporzionalità", ha detto in conferenza stampa.

Le priorità in questo momento sono altre: il decreto con le misure economiche innanzitutto ma anche quelle a favore delle famiglie che devono far fronte alla sospensione dell'attività scolastica, con l'ipotesi dei voucher per le baby sitter e di un congedo straordinario per uno dei genitori.

E c'è poi il problema dei tribunali, con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che sta valutando la sospensione delle udienze non urgenti in tutte le zone del Paese in cui si manifestano esigenze sanitarie.

I numeri intanto continuano a salire: ora sono 3.296 i malati, 590 persone in più in un solo giorno (c'è anche un secondo neonato, ricoverato a Brescia), e 149 i morti, 42 in più rispetto a mercoledì, dato che rappresenta il maggior incremento da quando è stato scoperto il primo caso, il 38enne di Codogno. Tra questi anche la prima vittima a Roma, una 87enne cardiopatica deceduta all'ospedale San Giovanni dove era ricoverata dal 17 gennaio.

(Unioneonline/D)
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