Scoppia la polemica tra il presidente del Consiglio e il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana sul Coronavirus.

"Bisogna evitare che i governatori adottino fuori dalle aree di contagio iniziative autonome non giustificate", afferma il premier Giuseppe Conte.

"Non è possibile che tutte le regioni vadano in ordine sparso perché le misure rischiano di risultare dannose", sottolinea.

Nella riunione a Palazzo Chigi "abbiamo concordato un mio decreto per recepire misure concordate anche a livello regionale". "Non prendiamo nulla sotto gamba altrimenti non avremmo adottato misure di estremo rigore. Non possiamo prevedere l'andamento del virus: c'è stato un focolaio e di lì si è diffusa anche per una gestione di una struttura ospedaliera non del tutto propria secondo i protocolli prudenti che si raccomandano in questi casi, e questo ha contribuito alla diffusione. Noi proseguiamo con massima cautela e rigore", aggiunge Conte.

LA REPLICA DI FONTANA - "Idea irricevibile e, per certi versi, offensiva". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, giudica l'ipotesi del premier di contrarre le prerogative dei governatori in materia di sanità. "Parole in libertà - aggiunge Fontana - che mi auguro siano dettate dalla stanchezza e dalla tensione di questa emergenza".

E sull'attacco all'ospedale di Codogno, che non avrebbe rispettato i dettami del governo: "Sono stato zitto, non ho fatto polemiche, però se accusano la Lombardia non posso tacere - aggiunge -. Avevamo proposto di aumentare i controlli un mese prima che scoppiasse l'epidemia. Ci hanno accusato di essere razzisti, di diffondere il panico. Conte il 3 febbraio ha detto di fidarsi, ora ci attacca. Spero sia una voce sfuggita, altrimenti vuol dire che ha cambiato strategia".

GALLERA: "LE FALLE SONO ALTRE" - Anche Giulio Gallera, assessore alla Sanità in Lombardia, replica duramente alle accuse di Conte: "Noi ci siamo mossi sempre esclusivamente sulla base delle indicazioni definite dal ministero e dal Consiglio superiore della Sanità. A noi è sembrato di aver dimostrato un'efficienza straordinaria, tanto che ce lo ha riconosciuto anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il presidente Mattarella".

Le critiche vengono rimandate al mittente: "Io non so che film abbiano visto da Roma - prosegue l'assessore - forse le falle sono da altre parti. Per esempio qualcuno ci dovrebbe dire come mai a diverse persone è stato consentito di arrivare nel nostro Paese senza controlli di alcun genere. In altri Paesi europei hanno messo in quarantena tutti quelli che arrivavano dalla Cina a partire dai primi di gennaio... Non vorrei che, siccome prima o poi qualcuno queste domande se le farà, oggi si voglia accusare la gestione più efficiente per coprire le manchevolezze di altri".

NIEDDU: "BASITI DALLE BACCHETTATE DEL GOVERNO" - "La strada intrapresa dalle Regioni è quella giusta, quindi le bacchettate del governo ci lasciano quantomeno interdetti".

Queste le parole dell'assessore della Sanità della Regione sarda, Mario Nieddu, prima di prendere parte nella sede della Protezione Civile alla videoconferenza di tutte le Regioni con il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.

A margine di una conferenza stampa l'esponente della Giunta Solinas ha ammesso che è condivisibile la volontà del governo di dare spirito unitario alle varie iniziative. Tuttavia "non siamo concordi sulle ultime valutazioni", spiega riferendosi all'invito del presidente Conte alle Regioni di evitare iniziative autonome.

(Unioneonline/F-D)
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