Hanno superato quota 200 le vittime mietute dal coronavirus sviluppatosi in Cina, mentre ormai i contagi sfiorano quota 10mila. Gli ultimi dati dell'Nhc segnalano, inoltre, una stabile crescita in Cina di decessi e di nuovi casi, malgrado la stretta delle regole sulla quarantena imposta una settimana fa nella provincia dell'Hubei e alla sua capitale Wuhan, primo focolaio dell'epidemia. Una situazione allarmante, che ha portato l'Oms a dichiarare l'allerta globale.

Ed è allerta anche in Italia, dove il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato i primi due casi di contagio: si tratta di due turisti cinesi, attualmente ricoverati e monitorati a Roma. Lo stesso Conte ha annunciato lo stop al traffico aereo verso la Cina.

E questa mattina il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza (che dura sei mesi) in conseguenza del rischio sanitario connesso al virus. Il governo ha anche stanziato cinque milioni.

LA NAVE COSTA - Sempre in Italia, dovrebbe ripartire oggi la nave Costa Smeralda rimasta bloccata al porto di Civitavecchia, con a bordo circa settemila persone, dopo che una passeggera cinese ha manifestato i sintomi del coronavirus, rendendo necessario l'intervento dei medici specializzati, che hanno disposto, per lei e per il marito, il trasferimento all'ospedale Spallanzani.

A bordo anche viaggiatori sardi o diretti in Sardegna, costretti ad attendere per ore e ore che la situazione si sbloccasse, tra mancate informazioni e incertezza.

Questa mattina un migliaio di passeggeri hanno avuto l'ok allo sbarco.

IL TESTIMONE - "Qui a bordo della nave Costa Smeralda le attività sono proseguite tutto il giorno, c'è nervosismo per i 1.100 cui era stato detto di poter sbarcare e che poi invece sono stati bloccati, sono ritirate su dal molo le valigie", ha raccontato un passeggero, Dario Pardini.

"C'è nervosismo da parte di chi sapeva di scendere nel porto di Civitavecchia perché per lui la crociera era finita, invece ha perso coincidenze di treni o aerei, anche per Sicilia e Sardegna", aggiunge il passeggero. Inoltre "ci sono poche informazioni. Sappiamo poco e nulla di quello che sta succedendo o succederà nelle prossime ore, dobbiamo seguire i tg e internet. Sappiamo solo di essere fermi a Civitavecchia, il personale ci dice o di non sapere nulla o quello della reception di non essere autorizzato al momento a darci comunicazioni".

SALTA IL CAPODANNO - Intanto, per arginare il rischio, si corre ai ripari in ogni regione, Sardegna compresa.

A Cagliari, tra l'altro, sono stati annullati i festeggiamenti per il Capodanno cinese, previsti per il 9 febbraio. "La decisione - spiegano gli organizzatori - presa, come in altre città italiane e non, "alla luce dei recenti avvenimenti che hanno colpito la Cina".

"Riteniamo - aggiungono gli stessi promotori - altresì doveroso evitare la diffusione di falsi ed eccessivi allarmi, soprattutto per quanto riguarda il nostro territorio: da un lato perché la Cina sta attuando misure di controllo e contenimento encomiabili e senza precedenti, dall'altro perché la popolazione cinese residente in Sardegna non appartiene all'area di Wuhan e territori limitrofi e poco vi ha a che fare. Molti componenti della comunità residente in Sardegna sono nati in loco e alcuni non sono addirittura mai stati nel Paese di Mezzo".

"In questo momento - chiosa il comitato - è utile e doveroso contrastare pregiudizi infondati, attraverso la via della solidarietà e dell'unione, mostrando quanto di bello vi sia nelle nostre due culture che convivono da decenni sotto 'la stessa luna', ma che a volte troppo poco conoscono l'una dell'altra".

(Unioneonline/l.f.)
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