Undici condanne, nei confronti di altrettanti imputati, sono state pronunciate oggi al tribunale di Taranto nell'ambito del processo bis legato all'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi.

Il giudice monocratico Loredana Galasso ha inflitto 4 anni di reclusione a Michele Misseri (lo zio di Sarah, condannato nel processo principale in via definitiva a 8 anni di carcere per soppressione di cadavere) che rispondeva di autocalunnia perché si era autoaccusato dell'omicidio.

La pena più alta - 5 anni - è stata comminata, per le ipotesi di false informazioni al pm e falsa testimonianza alla Corte d'Assise, a Ivano Russo, il giovane di Avetrana che sarebbe stato conteso da Sabrina Misseri (condannata con sentenza passata in giudicato all'ergastolo per l'omicidio con sua madre Cosima Serrano) e la cugina Sarah.

Le altre condanne sono invece: tre anni e sei mesi di reclusione a Dora Serrano (rispondeva di calunnia contro i carabinieri in quanto, secondo l'accusa, si sarebbe inventata le molestie subite da Michele Misseri quando era minorenne) e Giuseppe Serrano (anche calunnia contro i carabinieri), fratelli di Concetta e Cosima (mamma e zia di Sarah); tre anni di reclusione per falsa testimonianza ad Alessio Pisello (amico di Ivano e Sabrina), Anna Scredo (cognata del fioraio Giovanni Buccolieri, autore del "sogno" sul sequestro di Sarah) Maurizio Misseri (un nipote di Michele) e sua madre Anna Lucia Pichierri; tre anni e due mesi per Giuseppe Augusto Olivieri; 3 anni a Elena Baldari e 2 anni e mezzo a Claudio Russo, la mamma e il fratello di Ivano Russo.

Assolta, infine, l'ex fidanzata di Russo, Antonietta Genovino.

La 15enne Sarah Scazzi è stata uccisa e gettata in un pozzo ad Avetrana il 26 agosto 2010.

(Unioneonline/s.s.)
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