La famiglia di Francesco, il ragazzino di 12 anni morto all'ospedale di Vizzolo Predabissi (Milano) il 30 dicembre scorso dopo un'operazione urgente all'intestino, ha sporto denuncia per la sua morte.

"Il ragazzino è rimasto in ospedale 60 ore dall'arrivo al decesso. E, per un blocco intestinale, questo ci sembra un tempo enorme", ha spiegato l'avvocato della famiglia, Giuseppe Badolato.

"Il risultato dell' autopsia ci dirà se le nostre ipotesi sono suffragate. L'esame si è svolto in maniera ineccepibile, senza intoppi e per la famiglia è stato seguito dall'autorevole medico legale di Milano Carlo Bernabei", ha aggiunto il legale.

I funerali del ragazzino si svolgeranno domani.

Sul caso nei giorni scorsi la Regione Lombardia ha istituito una "commissione di verifica": il presidente Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Giulio Gallera hanno espresso "cordoglio e vicinanza" ai parenti del ragazzo.

LA VICENDA - Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il minore sarebbe stato visitato da un pediatra e da un medico d'urgenza, che hanno inizialmente considerato questo un caso di "addome trattabile", valutando il paziente non in pericolo di vita.

Poi il ragazzino è stato operato, ma durante l'intervento - in cui è stata asportata parte dell'intestino - il paziente avrebbe avuto una crisi cardiaca. I medici non sono riusciti a salvargli la vita.

(Unioneonline/F)
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