Meningite killer: quattro episodi e due vittime in un mese, tutti nello stesso territorio sul confine tra le province di Brescia a Bergamo.

Ieri è stato il turno di Marzia Colosio, 48enne di Tavernola (Bergamo) residente sempre nella Bergamasca. Mercoledì ha accusato i primi sintomi, giovedì il ricovero in condizioni disperati agli Spedali civili di Brescia, venerdì la morte in ospedale, riconducibile ad una sepsi da meningococco di tipo C.

Un caso quasi identico, per modalità e tempi, a quello di Veronica Cadei, la 19enne di Villongo (Bergamo), morta a inizio dicembre dopo un malore tra i banchi dell'Università Cattolica di Brescia.

Marzia Colosio inoltre lavorava a Castelli Caleppio, paese vicino a Villongo dove, oltre alla morte della studentessa, si sono registrati nelle scorse settimane altri due casi: una 16enne e un 30enne, entrambi sopravvissuti.

"Stiamo affrontando una situazione straordinaria", ammette l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

Tra le ipotesi c'è quella che a Villongo possa esserci un portatore sano di meningococco C, e per trovarlo è stata disposta un'indagine a campione con tamponi salivari tra la popolazione del paesino. Saranno eseguiti 200 test su una popolazione di 7mila abitanti.

Nella zona c'è preoccupazione, anche perché Marzia Colosio - sposata e madre di due figli - è venuta in contatto con centinaia di persone. Ha trascorso la serata del 31 dicembre in un ristorante di Tavernola, e pochi giorni prima aveva anche assistito a uno spettacolo teatrale, entrando in contatto con centinaia di persone.

La Regione ha messo in campo un'azione strategica, ampliando l'offerta vaccinale gratuita per i cittadini fino a 60 anni. Verranno inoltre aperti ambulatori straordinari e sarà garantita la possibilità ai medici di Medicina Generale, di vaccinare gratuitamente i propri assistiti contro il meningococco.

(Unioneonline/L)
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